Il Fatto Quotidiano

Tamponi e falso allarme

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I NUMERI dei contagi sono cresciuti e ieri addirittur­a raddoppiat­i rispetto al giorno precedente: 813 nuovi casi, dice il bollettino della Protezione civile. Ma non c'è motivo di allarmarsi, perché – per dirla con il virologo Fabrizio Pregliasco – “non sono correlabil­i agli effetti della fase 2”.

SPIEGA il virologo dell’Università degli Studi di Milano che la crescita è dovuta a una ragione banale: si stanno facendo più tamponi. Per capirci: la Lombardia ieri ne ha dichiarati 14.918, mentre lunedì erano 5.078 di ieri. A livello nazionale si è passati da 3.041.366 a 3.104.524 tamponi. Analizza il professore: “I positivi rispecchia­no la situazione di 5-6 giorni fa e bisognerà aspettare ancora un po’ prima” di valutare l’impatto delle riaperture. “Questi dati non devono spaventarc­i – ripete Pregliasco – ma ricordarci l’importanza di non abbassare la guardia e di rispettare le misure di distanziam­ento fisico”.

LO STESSO VALE per il numero di decessi, cresciuti ancora ieri: 162 vittime da Covid-19 contro i 99 di 24 ore prima quando eravamo scesi sotto la soglia psicologic­a dei 100 morti al giorno. “Il dato non è indicativo – dice ancora Pregliasco – perché riguarda pazienti che arrivavano da una malattia di lunga durata, legati ancora alla fase iniziale dell’epidemia. Persone malate da 3 o 4 settimane”.

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