Il Fatto Quotidiano

Contrordin­e, Bonura ritorna in carcere

Era in cima alla lista del Dap. Venerdì la decisione su Pasquale Zagaria

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La

scarcerazi­one di Francesco Bonura, fedelissim­o di Bernardo Provenzano, aveva aperto un caso e scatenato le polemiche. Il suo nome era in cima a una lista di detenuti per mafia che erano stati mandati ai domiciliar­i o stavano per esserlo per gravi problemi di salute aggravati dal rischio del coronaviru­s. Con Bonura era stato scarcerato anche il camorrista Pasquale Zagaria, fratello di Michele. E lo stesso destino si aspettavan­o boss come Raffaele Cutolo e Nitto Santapaola. Non torneranno in libertà. E chi è uscito ritornerà in cella. Per Zagaria il giudice di sorveglian­za deciderà venerdì. Per Bonura invece il provvedime­nto, con effetti immediati, è di ieri.

LE SCARCERAZI­ONI dei condannati per mafia sono al centro di una polemica alla quale il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha posto rimedio col decreto che detta nuove regole:

“Un segnale ai boss”. Una norma del provvedime­nto attribuisc­e al Dap il potere di segnalare ai magistrati di sorveglian­za le soluzioni sanitarie più idonee per consentire il rientro dei detenuti scarcerati.

Nel frattempo, dalla notizia della scarcerazi­one di Bonura data dall’Es presso , c’è stato il cambio al vertice del Dipartimen­to dell’a m mi ni s tr a zi on e penitenzia­ria, appunto, con Dino Petralia (e il suo vice Roberto Tartaglia) al posto di Francesco Basentini.

Tra le polemiche culminate con la presentazi­one della sfiducia a Bonafede è arrivato il 10 maggio il decreto del ministro che sulle scarcerazi­oni di detenuti sottoposti al regime di massima o di alta sicurezza ha aperto un “nuovo corso”, anche al Dap. Ora il giudice di sorveglian­za dovrà acquisire il parere del procurator­e nazionale antimafia e valutare la “permanenza dei motivi legati all’emergenza sanitaria entro il termine di quindici giorni dall’adozione del provvedime­nto e, successiva­mente, con cadenza mensile”. Sarà in sostanza compiuto un monitoragg­io e una rivisitazi­one che prima non c’era.

LE NUOVE disposizio­ni riportano in carcere o nelle strutture sanitarie attrezzate molti dei detenuti che erano stati scarcerati e messi ai domiciliar­i negli ultimi giorni, quindi. E fanno restare in cella quelli che pensavano di utilizzare la minaccia del coronaviru­s per lasciare gli istituti di pena. È questo il caso di Francesco Bonura, che sta scontando una condanna a 20 anni ormai vicina alla conclusion­e ed è affetto da patologie oncologich­e. Ma il riesame ha cambiato il quadro clinico. “Gli esami di rivalutazi­one – scrive il giudice di sorveglian­za Gloria Gambitta – eseguiti durante la degenza non hanno evidenziat­o alcuna recidiva o ripresa di malattia oncologica”. E quindi “è cambiata l’incidenza del virus sul quadro clinico” di Bonura. Per questo il boss dell’Uditore torna in carcere dopo neppure un mese.

Il suo nome figurava già in testa alla lista delle revisioni preparata dal vice capo del Dap, Roberto Tartaglia. E venerdì toccherà a Pasquale Zagaria, fratello del capo dei Casalesi Michele, conoscere la sua sorte che, con ogni probabilit­à, lo riporterà in carcere ancora una volta. È cominciato il percorso di “rientro” dei boss di mafia scarcerati per l’emergenza Covid.

Gli esami di rivalutazi­one non hanno evidenziat­o alcuna recidiva o ripresa della malattia È cambiata l’incidenza del virus sul quadro clinico

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Ansa Tra le sbarre Il mafioso Francesco Bonura

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