Il Fatto Quotidiano

L’eterna leggerezza di Fiorello il mattatore

Lo showman ha compiuto sessant’anni

- » NANNI DELBECCHI

Ecosì Fiorello ha compiuto sessant’ anni. Lo aveva minacciato in piena fase 1, quando il cinquantan­ovenne Colao, da Londra, valutava se chiudere in casa i sessantenn­i, e ha mantenuto la promessa. Come non passa il tempo. Sembrai eriche Fiore trasformav­a le piazze d’ Italia in villaggi vacanze, facendogli scoprire ilk araoke. Correva l’ anno 1992 e da allora è ancora lui, coda di cavallo a parte, ha attraversa­to ogni genere dell’ intr atteniment­o da mattatore vecchia maniera nonostante i mattatori vecchia maniera fossero in via di estinzione.

Negli ultimi trent’anni la television­e italiana è stata preda di una mutazione genetica fino a diventare un salotto continuo dove le vere soubrette sono i politici, a cui gli opinionist­i fanno da corpo di ballo. Oggi solo Vincenzo De Luca rivaleggia con Fiorello, mentre il miglior comico su piazza è Feltri che imita Crozza che imita Feltri. Quando Sua Pippità abdicò al trono in favore del ragionier Conti e dell’antropolog­o

Bonolis, Fiorello era già l’ultimo showman televisivo nato fuori dalla television­e, fuori dai reality, dai troni, dalle giurie, nato quando il talento girava alla larga dai t ale nt show. Nel dilemma “mi si nota di più” ha capito che per lui una cosa non esclude l’altra, anzi, così lo si è notato perché c’era e perché mancava, è rimasto se stesso cambiando ogni volta spalla, giocando di sponda ora con il web, ora con la radio, ora con i telefonini. È riuscito a dare nuova vita perfino alle edicole, e sa il cielo quanto ce n’era bisogno. I sessant’anni non lo colgono di sorpresa, casomai il contrario. Metà ultimo dei Mohicani e metà pioniere, one man show per vocazione e per spirito del tempo, giunto all’età della saggezza non ha eredi né potrebbe, già da prima tutti monologava­no in diretta a caccia di follower, il virus ha dato il colpo di grazia. E allora lui dopo il prossimo Sanremo medita la pensione. La vera nuova frontiera. Non esiste l’et e r n a giovinezza, esiste l’eterna leggerezza, come noto insostenib­ile. Buon sessantesi­mo Fiorello, Peter Pan, prendi nota.

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