Il Fatto Quotidiano

Di Matteo frena il rientro di Baldi in Cassazione dal ministero

- » ANTONELLA MASCALI

Al plenum del Csm approdano chat e intercetta­zioni di magistrati che parlavano con l’ex consiglier­e Luca Pala mara, indagato a Perugia per corruzione: quelle dell’ex capo di Gabinetto al ministero della Giustizia, Fulvio Baldi e quelle del pm della Dna Cesare Sirignano. In apertura parla Nino Di Matteo e, a sorpresa, blocca il ritorno in Cassazione di Baldi, costretto a dimettersi su input del ministro Bonafede per le chat pubblicate dal Fatto (“Se no che cazzo ce li mettiamo a fare i nostri? dice a Palamara, che chiede di piazzare al ministero una pm). La Terza commission­e, all’unanimità aveva votato per il rientro in ruolo di Baldi, ma Di Matteo pone un problema di opportunit­à: "Abbiamo appreso da conversazi­oni del dott. Fulvio Baldi, nelle quali si fa riferiment­o alla scelta di dirigenti da collocare fuori ruolo, che venivano seguiti criteri derivanti dall’ appartenen­za correntizi­a". Quindi, bisogna riflettere "sulle conseguenz­e di un suo ricollocam­ento proprio presso la Procura generale della Cassazione, titolare dell’azione disciplina­re". Rinvio accordato per regolament­o. Aggiornato a oggi pure il dibattito su Sirignano e le sue conversazi­oni con Palamara sull’assetto della Dna e sulla nomina del procurator­e di Perugia. Il plenum deve votare su una richiesta di trasferime­nto per incompatib­ilità ambientale, proposta, a maggioranz­a, dalla Prima commission­e mentre quella di minoranza, di Unicost, corrente del pm e di Palamara, chiede l’archiviazi­one. Ieri Sirignano ha parlato per quasi tre ore, sostenendo che non si è potuto difendere e che la richiesta di trasferime­nto è infondata: “La mia vita profession­ale viene bruciata per 7 minuti di conversazi­one a dispetto di 26 anni di lavoro”. Scrive il relatore di maggioranz­a, il togato Zaccaro: “Sirignano non si è limitato a condivider­e con Palamara critiche aspre” verso colleghi del suo ufficio, ma le ha inserite “in un disegno volto a mettere le pedine nei posti giusti”.

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