Il Fatto Quotidiano

“Mittal distrugge l’Ilva, il governo si muova”

“Gli indiani sono fuori ormai, l’esecutivo imponga una penale e pensi al rilancio”

- » CARLO DI FOGGIA

Il disastro dell’Ilva di Taranto è in un dato inoppugnab­ile: “Il gruppo è stato portato al livello più basso di produzione della sua storia”. Rocco Palombella, segretario della Uilm, si appella al governo che ha convocato tutti per lunedì. Il Fattoha rivelato che ArcelorMit­tal se ne va e l’esecutivo chiede una penale di 1 miliardo. Rumors confermati ieri.

Qual è la situazione dell’Ilva?

Disastrosa, i lavoratori sono disperati, i 10.700 del gruppo più 1.700 in capo all’amministra­zione straordina­ria.

Mittal se ne va?

Non stupisce, le tracce sono evidenti, hanno usato la scusa del Covid. Prima hanno chiesto la cassa integrazio­ne per tutti i lavoratori, dicendo “tranquilli è solo il numero massimo”. Poi hanno fermato l’Altoforno 2 con la scusa di fare lavori che non hanno fatto. Poi hanno fermato tutta l’area a freddo, cioè tutti gli impianti legati al mercato. Non ha una spiegazion­e industrial­e: nel mondo il settore è crollato del 30%, non del 100%. Ilva non vende più. Gli stabilimen­ti liguri sono fermi perché Taranto non gli fa arrivare i coils. Hanno portato la produzione al minimo storico, poco sopra la soglia minima di sicurezza e bloccato anche l’ambientali­zzazione lasciando nella disperazio­ne migliaia di lavoratori di aziende terze che lavorano sugli investimen­ti per ridurre l'impatto inquinante.

A marzo governo e Mittal si sono accordati per chiudere il contenzios­o e riscrivere il contratto siglato nel 2017.

Non hanno mai consultato i lavoratori, hanno fatto tutto da soli. Ci hanno detto che entro maggio avremmo discusso il piano industrial­e di Mittal. Non è avvenuto, perché non esiste. Sono andati avanti a trattativa privata, abbiamo chiesto sempre incontri e solo ora ci hanno concesso di riceverci lunedì.

Non avete parlato con i manager di Mittal?

Non ci sono, non dicono nulla. L’ad Morselli è sparita, neanche mi risponde al telefono.

Cosa chiederete al governo?

Prendano atto che Mittal non vuole rilanciare Ilva, devono imporgli una grande penale e poi mettere in piedi una struttura managerial­e con la presenza dello Stato per poter evitare il collasso dell’Ilva e un suo rilancio. Per quello servono almeno 2 miliardi.

Per molti era un destino scritto fin dall’arrivo di Mittal nel 2017.

Avevano due opzioni: rilanciare Ilva o distrugger­la. Alle prime difficoltà del mercato hanno scelto la seconda. A luglio 2019, un anno dopo la firma, avevano già chiesto la cassa integrazio­ne, violando il contratto. A novembre scorso, hanno tentato di spegnere gli impianti dimostrand­o che erano pronti a distrugger­e il siderurgic­o e non farlo usare più a nessuno.

Hanno fermato tutti gli impianti, mai fatti gli investimen­ti per l’ambiente. I manager neanche ci rispondono più al telefono...

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