Sostenibilità Facciamo tesoro degli effetti benefici del lockdown su salute e ambiente
smar t
SONO UN VOSTRO AFFEZIONATO lettore dalla Germania, emigrato più di 20 anni fa. Vi scrivo in merito agli effetti di questo fermo industriale e lavorativo di circa 2 mesi in tutto il mondo. Da diverse parti ci giungono notizie della ripresa della natura, sia animale che vegetale: è straordinario! Avrei perciò una proposta “sconcia”: fermare il traffico di uomini e cose, così come nel lockdown , per una settimana al mese, e far riprendere e riposare il nostro unico pianeta. Così facendo avremmo tre settimane lavorative e una di pausa. Che ve ne sembra? Complimenti per il vostro unico quotidiano che non posso fare a meno di leggere tutti i giorni.
GENTILE RODOLFO, l’emergenza virus ci ha mostrato che azioni giudicate fino a un giorno prima impossibili, come sospendere il traffico globale di auto e aerei, sono diventate possibili con decorrenza immediata. E pur creando danni economici hanno svolto la loro funzione principale – quella di proteggere la salute pubblica –, rivelando come effetto collaterale anche il miglioramento delle condizioni ambientali dell’aria che respiriamo e della biosfera che ci circonda, che poi sempre di salute si tratta. Fare tesoro di questa esperienza è dunque un’importante sfida sociale e tecnologica, adattandola ovviamente a una quotidianità normale. La sua interessante idea di dodici settimane all’anno di chiusura totale delle attività umane forse non sarebbe facile da praticare, ma perché non diluire lo stesso effetto tutti i giorni? Se il telelavoro che abbiamo imparato a usare in questi mesi fosse utilizzato in futuro dalla maggior parte degli impiegati che fanno lavoro d’ufficio, in permanenza oppure a turno su alcuni giorni della settimana, ridurremmo di molto il traffico stradale e su mezzi pubblici. Se usassimo meno l’aereo sostituendolo con videoconferenze o in caso di turismo con destinazioni più domestiche, avremmo ridotto strutturalmente le emissioni. Così, più che un modello “stop-and-go” poco tollerabile dalle attività economiche, potremo introdurre cambi di abitudini permanenti che riducano costantemente sprechi e inefficienze energetiche. Invece che lasciar riposare la Terra per una settimana e poi saccheggiarla per le altre tre dovremmo essere capaci di trovare un equilibrio stabile, togliendo un po’ il piede dall’acceleratore senza necessariamente fermarci. Non a caso in francese sviluppo sostenibile si dice “durable”: una convivenza pacifica durevole tra noi e il pianeta che assicuri a entrambi una lunga vita. Lei che sta in Germania troverà sicuramente un termine tedesco ancora più efficace...