Tentata truffa al Demanio: inviati materiali non chirurgici
Dopo Consip e Regione Lazio, anche l’Agenzia Dogane e Monopoli ha rischiato di subire una truffa legata all’ acquisto di mascherine. L’Agenzia ne ha acquistate 100 mila a 72 centesimi l’una per un totale di 72 mila euro. Il contratto è stato firmato il 16 marzo con consegna entro due settimane. Ma quando il materiale non è arrivato, l’ente si è rivolto alla Procura di Roma, che adesso indaga i tre fornitori per tentata truffa. Si tratta di Bruno Farnesi, titolare della Zannini Group Inc, che sarebbe stato il promotore della vendita, insieme a Daniel Azzopardi, della Mio Plantation-Med Investment Operation Ltd, società maltese con sede a La Valletta, e all’olandese Peter Dubbeld della Catcolne Group.
AL “FATTO” RISULTA che il Demanio ha sottoscritto il contratto con la Mio versando un acconto di 21.600 euro, con bonifico alla Cimb di Kuala Lumpur in Malesia. Per far partire le merci dall’Asia, i fornitori avrebbero chiesto il saldo, ma l’Agenzia rinegoziando l’accordo ha versato altri 14.400 euro alla Bank of Valletta. “Non conoscevo Farnesi e gli altri imprenditori – spiega Marcello Minenna, il dg d el l’Agenzia –. Quando sono iniziati i ritardi, ho presentato denuncia. Alla fine le mascherine sono arrivate, ma non abbiamo completato il pagamento per le scorrettezze e i ritardi subiti”. Durante il mese e mezzo di attesa, i fornitori avrebbero inviato foto e video per dimostrare che la merce era in partenza o negli aeroporti. Informazioni smentite dalle verifiche dell’agenzia. L’accordo prevedeva l’invio di mascherine chirurgiche, ma quelle arrivate in Italia non sarebbero della stessa qualità. E l’Agenzia le avrebbe al momento declassate a mascherine generiche. Anche i certificati allegati potrebbero non essere validi. Se così fosse, oltre all’ipotesi di truffa, gli imprenditori Farnesi, Azzopardi e Dubbeld potrebbero essere accusati di frode in pubblica fornitura.