Trento, 4 milioni per una seggiovia dove non nevica
Nevicano euro. Quattro milioni di soldi pubblici per la seggiovia più bassa d’Italia: 575 metri sul livello del mare. Nonostante il Covid e la mancanza di risorse, la Provincia di Trento (Lega e centrodestra) ha dato il via libera: sì al rifacimento degli impianti sciistici di Bolbeno-Borgo Lares. Un progetto che ha suscitato subito entusiasmo e tante critiche. Siamo infatti su quei pendii ai piedi delle Dolomiti dove ormai la neve si vede poco. E quando cade rischia di restare poche ore.
RACCONTA Lorenzo Zoanetti, un ingegnere ambientale di Bolbeno che tra i primi ha mostrato le sue perplessità per il progetto: “In paese abbiamo uno storico skilift. È un impianto piccolo, di poche centinaia di metri. È nato circa cinquant’anni fa e da decenni serve come ‘palestra’ per i bambini delle valli vicine”. Una struttura utile alla popolazione, per carità, ma certo non un luogo di richiamo per turisti e grandi folle: “Eppure – racconta Zoanetti – negli anni scorsi ecco che la Provincia ha destinato molte risorse per fornire la pista di un impianto di innevamento artificiale e addirittura di illuminazione notturna”.
Fin qui nessuno si è lamentato. Adesso, però, ecco arrivare il nuovo progetto: “Parliamo - aggiunge Zoanetti - di una seggiovia a quattro posti con una capacità di 1.600 persone l’ora. Per non dire che bisognerà rivedere l’impianto di innevamento e di illuminazione notturna. Il punto non è l’impatto ambientale. Non penso neanche che sia una manovra per arricchire chissà chi. Ma mi chiedo, in questo momento in cui mancano denari, se abbia senso investire una somma tanto ingente per un impianto mastodontico degno di Cortina d’Ampezzo in una zona dove la neve resiste da Natale a febbraio. Se va bene”.
La questione è finita sui banchi della Provincia. La neve è di destra o di sinistra? Lucia Coppola, della lista di opposizione Futura, ne fa una questione di semplice opportunità: “Quest’area conta circa 200 mila passaggi in stagione invernale (poco più di 150 ore a pieno servizio della seggiovia, ndr) e 800 bambini che si recano a Bolbeno per muovere i primi passi e seguire i corsi di sci. Investire 4 milioni lascia a dir poco sconcertati. Per non dire che, secondo i più recenti studi, le aree innevate potrebbero diminuire dall’84% al 62,5% rispetto alle superfici attuali. Già dal 2030 - sostiene Coppola - non si avranno precipitazioni nevose certe al di sotto dei 1300 metri. E l’innevamento artificiale certo non risolve il problema”.
MENTRE, però, a Bolbeno nevicano euro, secondo Coppola c’è chi resta a secco: “A dicembre la Provincia ha varato una finanziaria al ribasso, che vede fallire l'obiettivo programmatico della crescita del pil, quantificata in uno scarno 0,8% e che, tra l’altro, taglia le risorse a disposizione dall'Agenzia del Lavoro per occupazione e soggetti deboli, mettendo a rischio i progetti di inserimento dei lavori socialmente utili per disabili e svantaggiati, il congedo per le donne imprenditrici, la staffetta generazionale tra lavoratori anziani e nuovi assunti”. Ancora: secondo l’opposizione i trasferimenti provinciali all'Agenzia del lavoro scenderanno di 6,4 milioni, con una contrazione del 20%. Dai banchi dell’opposizione si ricorda anche che le tasse per i redditi tra i 15 e i 20 mila euro sono aumentate facendo incassare alla Provincia altri 9 milioni. Intanto, attacca ancora Coppola, si trovano “quattro milioni per fare il regalo di Natale all’area sciabile di Bolbeno, per la felicità anche del nostro assessore al Turismo che proviene da quelle zone”. Roberto Failoni, l’assessore al Turismo e allo Sport nato proprio accanto a Bolbeno, non ha dubbi: “Più di 40 comuni credono in questo impianto. Più di 800 bambini vengono qua a sciare”.
I numeri
L'altitudine del comune di BolbenoBorgo Lares, provincia autonoma di Trento
Il progetto prevede la costruzione di una seggiovia a quattro posti
Le persone che l'impianto sarebbe in grado di trasportare all'ora