A fine mese la sperimentazione di Immuni: in poche Regioni e per un tempo limitato
Servirà a capire come rispondono i cittadini in un paio di settimane
Afine mese si parte con la sperimentazione: una certezza ribadita da ogni parte dei settori coinvolti nell’avvio dell’app di contact tracing Immuni. In queste ore sono stati ultimati gli ultimi accorgimenti su privacy e sicurezza, implementate le funzioni e adeguate al protocollo di Apple e di Google. Ancora non si è deciso, però, da quali regioni si inizierà la sperimentazione. Si ragiona su tre o quattro, tra Nord, Centro e Sud, ma la decisione arriverà tra qualche giorno. È molto probabile si scelgano territori ad alta densità di popolazione dove la possibilità di interazione tra le persone è più frequente.
Prima di lanciare la app su tutto il territorio nazionale, infatti, serve una fase di test non tanto per mettere alla prova la tecnologia quanto per capire come risponde la popolazione: se sarà scaricata, in quanti lo faranno, se sarà un metodo efficace e se tutta la filiera sarà pronta e rodata (presa in carico in caso di positività, addetti al contact tracing “reale”, verifiche e tamponi).
LA SPERIMENTAZIONE p otrebbe durare una o due settimane a seconda della rapidità con cui la piattaforma si diffonderà. Breve refresh sulla app: si scaricherà sullo smartphone e grazie ai collegamenti via bluetooth sarà in grado di capire se si è stati in contatto o meno con qualcuno che è poi risultato positivo, allertando con una notifica l’interessato e fornendogli le prime indicazioni su come muoversi.
L’accelerazione è arrivata dopo che, martedì, Google ed Apple hanno rilasciato le loro interfaccia Api, ovvero il set di protocolli che sarà integrato non solo in Immuni ma anche nelle altre app in giro per il Mondo. In questo modo anche due smartphone con sistemi operativi diversi (Ios e Android) potranno comunicare tra loro. È di fatto, l’abbattimento di un muro digitale tra due concorrenti in nome della sicurezza. Conte ha confermato che sarà reso pubblico il codice sorgente (parte che spetta alla società che ha creato e donato la app, Bending Spoons) e che ciò che riguarda distribuzione e gestione è affidato “a società pubbliche interamente partecipate dallo Stato, PagoPA e Sogei, con le quali sono state stipulate convenzioni a titolo gratuito”.
Ieri la Conferenza Stato-Regioni ha dato parere positivo alla norma che costituisce la base legislativa per Immuni, contenuta nel disegno di conversione in legge del decreto del 30 aprile 2020. La riunione si è svolta in videoconferenza con i governatori e il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia.