Le altre inchieste in Italia
SAVONA La Only Logistics Italia, dell’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, che ha stipulato due contratti con la Protezione Civile per la fornitura di 15 milioni di mascherine a 30 milioni di euro. La Procura di Savona, insieme a Roma e Siracusa, ipotizza che i dispositivi arrivati dalla Cina siano privi di certificati validi e indaga per ricettazione, frode nell’esercizio del commercio, vendita di cose con impronte contraffatte e violazioni alla legge doganale.
MILANO Nel capoluogo lombardo è stato aperto un fascicolo sull’imprenditore Fabrizio Bongiovanni (Eclettica Srl), finito ai domiciliari con l’accusa di frode nelle pubbliche forniture, per aver ricevuto 10 milioni di euro dalla Regione Lombardia senza adempiere alla consegna delle mascherine, tute e camici medici.
ROMA Il prossimo 24 giugno inizia il processo ad Antonello Ieffi, accusato a Roma di turbativa d’asta e inadempimento di contratti di pubbliche forniture per il lotto Consip da 15,8 milioni euro e la fornitura di 24 milioni di mascherine mai arrivate. Sempre nella Capitale si indaga sulla Ecotech, che ha ricevuto 35 milioni dalla Regione Lazio per 7 milioni di mascherine, ma ne sono state consegnate solo 800 mila. L’accusa è di inadempimento di contratti di pubbliche forniture.
Dopo gli scaldacollo, il caso delle mascherine cinesi. L’Alto Adige si è infilato in un altro pasticciaccio legato all’emergenza coronavirus, con l’i m po r t azione dalla Cina di milioni di mascherine e tute protettive risultate non idonee e bocciate dai tecnici dell’Inail. Gli importi dei contratti sfiorano i 35 milioni di euro. E così la presidente dell’ordine dei medici Monica Oberrauch lo scorso 10 aprile ha scritto al ministro della Salute per chiedere un’ispezione urgente, segnalando “il fatto sconcertante che ha lasciato i medici della Provincia autonoma di Bolzano in condizioni precarie in tema di dispositivi di protezione individuale”.
A marzo l’azienda sanitaria di Bolzano, con un affidamento diretto per via dell’emergenza, incarica la ditta altoatesina Oberalp (che commercia il noto marchio di attrezzatura sportiva Salewa) di importare un milione di mascherine chirurgiche, 500mila Ffp2 e Ffp3 e 430mila tute protettive per i medici e gli infermieri in prima linea contro il Covid-19, un ordine da 9,3 milioni di euro. Per sbloccare il trasporto, il presidente Arno Kompatscher dichiara al quotidiano Alto Adige di aver istituito un canale diretto con il presidente austriaco Kurz per attivare un ponte aereo con l’A us t ri a Airlines. I dispositivi arrivano, ma il 16 aprile l’Inail verifica il materiale ed esprime un parere negativo: “La documentazione fornita per tutti i dispositivi non risulta sufficiente per condurre una valutazione di conformità”, ci sono dubbi sull’efficacia filtrante delle mascherine e in alcuni casi “i rapporti appaiono alterati in varie parti con scritte sovrapposte e cancellature”.
SUI CAMICI destinati ai medici compare persino la dicitura “Not for hospital use”. La bocciatura diventa ufficiale il successivo 23 aprile, con una delibera Inail che dichiara mascherine e tute cinesi non idonei ad essere usati come dispositivi di protezione individuali e vieta all’importatore “l’immissione in commercio dei prodotti come dpi”.
Il 28 marzo, prima del parere dell’istituto italiano, anche un ente certificatore austriaco aveva valutato negativamente l’efficacia delle mascherine, precisando che aderivano male al viso.
Ma la frittata ormai è fatta. Dopo il primo ordine, il 23 marzo alla Oberalp era stata richiesta informalmente d al l’azienda sanitaria di Bolzano una nuova fornitura ancora più imponente: 6 milioni di mascherine e 1,1 milioni di tute e camici protettivi, importo 25 milioni di