Il Fatto Quotidiano

“LO STEINWAY”, IL GIOIELLINO DI ANIMAZIONE DELL’ARCHIVIO LUCE

Il corto di Ottoni del 2016, già vincitore di Nastri e Giffoni, è ora disponibil­e online

- FEDERICO PONTIGGIA

NONTUTTALA­PANDEMIA vien per nuocere, a patto di aguzzare gli occhi:

Lo Steinway di Massimo Ottoni è un cortometra­ggio di animazione superlativ­o, e potete vederlo gratuitame­nte sul sito dell’Archivio Luce ( www.archiviolu­ce.com).

GIRATO IN STOP-MOTION e disegni animati, prodotto da Istituto Luce-Cinecittà con Centro Sperimenta­le di Cinematogr­afia, è stato realizzato nel 2016, presentato in una trentina di festival internazio­nali e sovente premiato, dai Nastri a Giffoni: arriva sul web in occasione dell’anniversar­io dell’e n trat a dell’Italia nella Prima guerra mondiale, il 24 maggio 1915.

Ispirati dal racconto di Andrea Molesini, decine di pupazzi, paesaggi e nature sono stati ricostruit­i al millimetro e hanno posato per nove mesi davanti una troupe di giovani creativi al Cineporto di Torino. Ne viene un gioiello di preziosa fattura e profonda empatia, che tra le trincee della Grande guerra fa della musica, complice il pianoforte del titolo e la colonna sonora di Fabio Barovero, la partitura di una fratellanz­a universale: sarebbe molto piaciuto a Ermanno Olmi, di cui riecheggia l’afflato umanista di Torneranno i prati.

TRA STORIA E UTOPIA, i soldati austriaci trovano in un rudere un vecchio piano e lo portano nella trincea: un commiliton­e ex concertist­a saprà valorizzar­lo, guadagnand­osi la non belligeran­za, e fagiani e vino marzemino, dei dirimpetta­i italiani. Quando è grande cinema le dimensioni con contano: Lo Steinway in soli 17 minuti e 20 secondi ha licenza di incantare.

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Mitico pianoforte Una scena del cartoon

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