Miracoli del Covid: i 2 nemici insieme (alla vigilia del voto)
De Magistris e De Luca per la prima volta si riuniscono per parlare di fase 3. L’ipotesi “desistenza” alle prossime Regionali
Si rivedranno. Ai primi di giugno. La strana coppia che non ti aspetti: Vincenzo De Luca e Luigi de Magistris. Il governatore della Campania e il sindaco di Napoli si sono visti l’altroieri, di pomeriggio, a Palazzo Santa Lucia. Per mezz’ora. Da soli. Per la prima volta in tanti anni, trascorsi a scambiarsi attacchi e sgambetti con la segreta speranza di essere l’uno l’autore della rovina ( politica) dell’altro. Ora la tregua, istituzionale ma non solo. Miracoli del Covid-19. Perché c’è Napoli da far ripartire, una fase 3 da avviare: basta con le polemiche, par di capire. Conoscendo i due, la pace (armata) potrebbe durare poco. Per ora c’è. E va spiegata.
UNA FITTA NUBE avvolge quel che davvero si sono detti De Luca e De Magistris in assenza di testimoni. Pochi e sobri convenevoli prima che il presidente dicesse “ci lasciate soli”?. E le porte si sono chiuse.
Fonti dello staff di De Luca assicurano che la politica, le elezioni regionali di settembre in Campania, gli inviti del ministro Enzo Amendola a De Magistris affinché formi una lista di sostegno al Pd e alla ricandidatura di De Luca, le amministrative di Napoli del 2021, la pericolante maggioranza di Palazzo San Giacomo, i rapporti tra il Pd e il movimento DemA, sono temi rimasti fuori dall’uscio. “Il sindaco – rivela uno stretto collaboratore del governatore – ha solo chiesto a De Luca e alla Regione Campania una mano per organizzare insieme iniziative turistiche e culturali che rilancino l’immagine di Napoli e non hanno parlato di altro”.
La ricostruzione è confermata dall’altro versante. “L’id e a dell’incontro è nata in De Magistris durante la sua ospitata a Un giorno da pecora– ci riferisce una persona vicinissima al sindaco – lunedì ha cercato De Luca sul cellulare, il presidente lo ha richiamato da uno 089 (prefisso di Salerno, ndr), il sindaco non è riuscito a rispondere subito e alla fine l’ha richiamato da uno 081 (prefisso di Napoli, ndr). È stato così fissato l’appuntamento, per capire cosa si può fare insieme in questa fase 3, per combattere la pandemia sociale, le piccole aziende in crisi. De Magistris è contrario alla chiusura alle 23 dei bar, forse gliel’avrà detto, ma ognuno è rimasto sulla sua posizione”.
All’incontro pacificatore si è arrivati da posizioni di forza diametralmente opposte. De Luca è all’apice della popolarità e del consenso. Piace persino a Naomi Campbell, che ne ha ospitato su Instagram la celebre battuta sul lanciafiamme. De Magistris è indebolito: la sua traballante maggioranza chiamata a giugno ad approvare una manovra di bilancio si fonda anche su 6 consiglieri che rispondono al governatore, vorrebbero candidarsi con lui e premono per un accordo che si allarghi alle prossime regionali.
DE LUCA è certo di una ricandidatura a presidente. De Magistris nel 2021 esaurirà il secondo e ultimo mandato e in questi pochi mesi deve prendere decisioni urgenti sul suo futuro politico. De Luca non vuole tessere alleanze: “Chi starà con me, è il benvenuto. Chi non vuole esserci, non ci sarà”. De Magistris riflette se fare una lista propria alle Regionali e lasciare Napoli con qualche mese di anticipo, oppure andare fino in fondo. E se dovesse optare per la discesa in campo alle Regionali, con chi? Da solo? Alleandosi con il centrosinistra, e quindi con De Luca? Ricucendo il filo con il M5S attraverso il suo forte rapporto personale con il presidente della Camera Roberto Fico? Una sola cosa appare certa: “Sicuramente – ha precisato De Magistris – non è nell’ordine naturale delle cose che io possa politicamente sostenere una candidatura di Vincenzo De Luca”. Ma non è nemmeno detto che debba osteggiarla. Si chiama ‘desistenza’. Qualcuno ci sta pensando.