Il Fatto Quotidiano

Prescrizio­ne causa Covid Pestaggio senza colpevoli

Perugia Elia Bosi nel 2003 fu brutalment­e picchiato da 10 persone Sette anni non sono bastati per avere una sentenza di primo grado

- » GIACOMO SALVINI

“Tutto questo è assurdo, ora ho una sfiducia totale nella giustizia e il messaggio che passa è che chiunque possa andare in un locale, picchiare chi vuole e poi non succedergl­i nulla: è incredibil­e”.

Elia Bosi, 30 anni, risponde al telefono da Berlino dove si è trasferito nel 2018 per lavorare come sviluppato­re informatic­o: è infuriato con la giustizia italiana che dopo sette anni non è riuscita nemmeno ad arrivare a una sentenza di primo grado sul pestaggio che ha subito l’8 marzo 2013 provocando­gli un trauma cranico e una prognosi di 15 giorni. E dopo il danno, anche la beffa: causa covid-19 le ultime udienze del processo sono state rinviate di un anno, al luglio 2021, quando il giudice potrà solo pronunciar­e queste parole: “Reato estinto per intervenut­a prescrizio­ne”.

TUTTO inizia l’ 8 marzo 2013, quando in un famoso locale del centro di Perugia, Elia si trova con il suo migliore amico e due ragazze per passare una serata in compagnia: “Sono subito entrato per prendere un drink al bancone – ricorda oggi Elia, che all’epoca aveva 23 anni – poi mi sono girato e c’erano quattro ragazzi che hanno iniziato ad accusarmi di avere rovesciato il bicchiere addosso a uno di loro, ma non era assolutame­nte vero”. Un piccolo screzio, poi tutto sembra risolto con un “cinque”. “Pensavo che fosse tutto finito lì ma dopo un po’ i quattro ragazzi tornano da me con altri rinforzi e iniziano a spintonarm­i – continua Elia – il buttafuori, che solo in seguito ho scoperto essere un loro amico, li allontana dal locale ma poi torna dentro e mi prende per un braccio. Mentre mi teneva, mi ricordo che mi diceva: ‘ora chiariamo la situazione’. Mi ha trascinato fuori, in mezzo al gruppo che ce l’aveva con me”.

A quel punto Elia, raggiunto dal suo migliore amico, si trova in una situazione pericolosa: “Eravamo due contro dieci: abbiamo avuto paura e potevamo solo chiedere scusa” ricorda oggi. Ma niente da fare, il gruppo inizia a picchiarlo: prima gli spintoni, poi calci e pugni. Elia esce dal pestaggio con la testa rotta e sul posto arriva l’ambulanza che lo trasporter­à all’ospedale di Perugia. Il giorno dopo torna a casa ma dopo un forte mal di testa avverte problemi di equilibrio e deve tornare all’ospedale di Foligno: i medici accertano un trauma cranico, colpi alla cervicale, al ginocchio e al piede destro per un totale di

15 giorni di prognosi. Per i successivi trenta giorni il ragazzo dovrà portare anche un tutore e usare le stampelle. Ed è proprio dall’ospedale che parte d’ufficio la denuncia, poi replicata ai carabinier­i di Bevagna dallo stesso

Elia, che ha riconosciu­to solo tre ragazzi che lo hanno picchiato, più il buttafuori.

Partono le indagini della Procura di Perugia, che durano più di due anni, fino all’atto di citazione in giudizio con l’accusa di lesioni personali in concorso per i tre ragazzi, e di violenza privata e omissione di soccorso per il buttafuori. La prima udienza del processo davanti al giudice monocratic­o di Perugia si tiene il 21 aprile 2016: dopo quattro anni sono stati sentiti sei testimoni della parte civile più uno del buttafuori e per il 22 maggio era stata fissata un’udienza per i “testi” dei tre ragazzi.

NIENTE DA FARE, per l’e me rgenza covid-19 il Tribunale di Perugia è interdetto ai testimoni e quindi il giudice decide di rinviare una delle ultime udienze a luglio 2021. Ma nel frattempo la tagliola della prescrizio­ne scatterà a settembre, per cui tra un anno il giudice non potrà far altro che dichiarare l’estinzione del reato. “Mi viene da piangere – dice l’a vv ocato di Bosi, Carla Magrini, del foro di Spoleto – non è possibile che un ragazzo che si è rivolto con fiducia alla giustizia, veda svanire tutto a causa della prescrizio­ne”. Elia conferma: “Dopo quello che ho passato, se penso che non avrò mai giustizia mi viene un nervoso…”.

Reato estinto Il Tribunale è interdetto ai testimoni, la prossima udienza fissata a luglio 2021

La scheda

LA RISSA L'8 marzo 2013 Elia Bosi fu aggredito fuori da un noto locale di Perugia dopo una banale lite nata all'interno. Il pestaggio gli provocò un forte trauma cranico e una prognosi di 15 giorni. Il processo agli aggressori andrà in prescrizio­ne

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