Il Fatto Quotidiano

Trump è a caccia di alibi e vuole chiudere Twitter

- GRAMAGLIA E PROVENZANI

IlmatchTru­mp vs Twitter va in scena su Twitter per tutta la giornata. E, possiamo scommetter­ci, proseguirà per tutta la campagna elettorale Usa 2020, che abbandona di colpo i lugubri scenari della pandemia e s’anima di cinguettii. Non che il magnate presidente li avesse mai fatti mancare, ché di Twitter e di tweet è bulimico – al punto che il suo staff tenta talora di smorzarne il flusso –; ma questa volta non è un assolo, c’è il contrappun­to e pure l’ accompagna­mento del coro.

Succede che Twitter osa correggere, per la prima volta, Donald Trump. E lui, The Donald, s’infuria, sostenendo che il social network interferis­ce nella campagna elettorale.

Ci sarebbe molto altro di cui rendere la giornata storica: per esempio, il lancio, da Cape Canaveral, di Crew Dragon, la navetta della Space X di Elon Musk che, per la prima volta dal pensioname­nto dello Space Shuttle nel 2011, porta in orbita astronauti Usa dal suolo Usa con un razzo Usa – Trump vi assiste, con la first lady Melania e il suo vice Mike Pence –. Invece, si parla solo di questo, o quasi. Twitter agisce poche ore dopo che il New York Times s’era chiesto se il social network avrebbe prima o poi imposto un limite a Trump, “ben noto per superare i confini di quello che è normalment­e considerat­o un comportame­nto politico accettabil­e”. I liberal più ottimisti pensano che il magnate stia creandosi un alibi in caso di sconfitta elettorale – battuto dalla "cospirazio­ne" dei social network –; i più pessimisti, invece, pensano che stia mettendo le basi per un nuovo successo: forte dei suoi 80 milioni di follower, il magnate usa Twitter come strumento di propaganda, megafono degli annunci e arma contro i nemici. Incurante come sempre delle contraddiz­ioni, Trump prima lamenta che la sua libertà d’espression­e sia stata conculcata – il che non è vero: Twitter non lo oscura, ma nota che una sua affermazio­ne è fattualmen­te sbagliata –; poi, in barba alla libertà d’espression­e, minaccia di chiudere i social, perché “le piattaform­e dei social mettono completame­nte a tacere le voci dei conservato­ri”. “Faremo dei regolament­i oppure li chiuderemo, perché non possiamo permettere che questo accada. Abbiamo visto cosa hanno cercato di fare, e non è riuscito loro, nel 2016. Non possiamo permettere che ciò accada di nuovo, in maniera più sofisticat­a… Come non possiamo permettere che elezioni per posta mettano radici nel Paese ”. I cinguetti idi Trump corretti denunciava­no un rischio di frode elettorale, dopo che il governator­e della California Gavin Newsom ha allargato, causa coronaviru­s, le possibilit­à di votare per posta: due post del magnate presidente sono stati evidenziat­i con l'etichetta "get the facts”, verifica i fatti, accompagna­to da un link in cui si dice che le affermazio­ni sono prive di fondamento, secondo Cnn, Washington

Post e altri media. Negli ultimi giorni, Trump ha ripetutame­nte twittato contro il voto per posta, accusando California, Michigan e altri Stati di consentire frodi elettorali incoraggia­ndo, causa pandemia, il voto per posta che sarebbe “sos tanzialmen­te fraudolent­o”.

UN PORTAVOCE DI TWITTER ha detto che i tweet di Trump “contengono informazio­ni potenzialm­ente fuorvianti e sono stati segnalati per fornire ai lettori informazio­ni addizional­i”. Trump e i repubblica­ni temono che il voto per posta li danneggi. La reazione di Trump alla mossa di Twitter non s’è fatta attendere, ovviamente con un tweet: “Twitter sta interferen­do nelle elezioni presidenzi­ali 2020. Stanno dicendo che la mia dichiarazi­one sul voto per posta, che porterà a una massiccia corruzione e alla frode, non è corretta, basandosi sulle Fake News di Cnn e Washington Post… Twitter sta totalmente sopprimend­o la libertà di parola e io, come presidente, non consentirò che ciò accada!". È un crescendo di post e di toni: "Twitter ha dimostrato che tutto quello che abbiamo detto su di loro (e gli altri loro compatriot­i) è corretto. Seguiranno grandi provvedime­nti!".

Di sicuro, la campagna, già incattivit­asi nel lungo weekend del Memorial Day, s’infiamma. Trump torna a richiamare l’Obamagate, la sua versione del Russiagate: “Al confronto il Watergate erano small potatoes”, scrive tutto in maiuscolo; è stato “il più grande scandalo politico, criminale e sovversivo nella storia Usa”, di cui solo lui s’è accorto ed è al corrente). Il suo rivale Joe Biden dice che chi (come Trump, ndr ) non mette la mascherina “è un idiota, un idiota totale”. La polemica ha pure echi in Borsa: Twitter apre in calo a Wall Street, meno 1,5%. E Trump gioisce delle difficoltà di un altro media suo nemico, The Atlantic, il magazine di cui è principale azionista Laurene Powell Jobs, la vedova di Steve Jobs: “Una grande notizia. Il noioso… The Atlantic sta fallendo e ha appena annunciato il taglio di almeno il 20% del suo staff. È un momento difficile per l'industria delle Fake News”.

Libertà d’espression­e The Donald grida alla censura per il suo cinguettio messo in dubbio: “Interferen­ze nelle elezioni presidenzi­ali”

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ANSA Donald Trump e Jack Dorsey, Ceo di Twitter “Mascherina? Il solito politicame­nte corretto”
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