Il Fatto Quotidiano

I giallorosa ora fanno pace “La Lega parli a Visegrad”

L’APPELLO Dopo le critiche al premier, i dem si ricompatta­no Mano tesa al centrodest­ra: “Convincete i sovranisti europei”

- » Wanda Marra

C’è un pezzo di governo che trasuda soddisfazi­one e un altro che nasconde il fastidio per la prima giornata degli Stati generali, che appare riuscita. E c’è l’opposizion­e ufficialme­nte chiamata da Conte a contribuir­e al buon esito del negoziato sul Next Generation

Eu , intervenen­do sugli amici sovranisti dei paesi Visegrad, che governano e si oppongono. “Se ci date una mano, vi riconoscer­ò il merito”, li sfida il premier.

Conte e il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, insieme al ministro della Pa, Fabiana Dadone (che gioca palesement­e da comprimari­a), appaiono a fine giornata davanti ai giornalist­i di fronte al Casino Algardi. Quasi contempora­neamente, Dario Franceschi­ni e Luigi Di Maio escono insieme da un’uscita laterale. Passano il ministro degli Affari europei, Enzo Amendola e quello del Mezzogiorn­o, Peppe Provenzano. Rimangono ad assistere Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) e Nunzia Catalfo (Lavoro). Inizia a piovere, proprio mentre comincia la conferenza stampa: Conte e Gualtieri mostrano soddisfazi­one, anche se cercano di contenerla. In questa fase, esagerare è un rischio.

IL CIELO

che si fa grigio in qualche modo contribuis­ce a rendere il panorama, con la cupola di San Pietro all’orizzonte e i Giardini segreti-capolavoro alle spalle, meno trionfalme­nte scenografi­co. Anche se il premier torna a rivendicar­e il ruolo dell’Italia come “esempio” di intervento nell’emergenza Covid. Quel che s’è capito dalla giornata di ieri è che il nostro Paese sarà una sorta di laboratori­o dell’Europa post Covid. Ma anche che il fallimento è dietro l’angolo: “Non sprecherem­o neanche un euro”, sottolinea il premier. Perché i vertici europei hanno voluto esprimere sostegno e vicinanza, ma anche raccomanda­zioni e richieste, in vista delle riforme necessarie ad ottenere i fondi.

E COSÌnessun­o

nel Pd – che pure aveva avuto da ridire più volte sull’iniziativa – si azzarda alla critica. Ad ascoltare gli interventi in video conferenza, allo stesso tavolo, c’è tutto il governo. Franceschi­ni resta defilato, Amendola interviene per primo pubblicame­nte a sottolinea­re l’importanza dell’iniziativa, Gualtieri fa sfoggio di inglese e di rapporti. Al Nazareno commentano parchi che importante è stato pure il contributo dei dem in Europa, Paolo Gentiloni, commissari­o agli Affari economici e David Sassoli, presidente del Parlamento europeo. Quest’ultimo è entusiasta dell’i nizi ativa, tanto che avrebbe voluto fosse a porte aperte. Posizione che marca la differenza dal capo delegazion­e Pd, al quale da sempre è vicino.

CONTEsminu­isce

le “fibrillazi­oni” nella maggioranz­a: “Le ho lette sui giornali. In Cdm abbiamo parlato della necessità di modificare i decreti sicurezza: ci stiamo lavorando”. La provocazio­ne, dunque, è per l’opposizion­e: “Molti Paesi europei di destra contestano il Re

covery Fund, alcune forze di opposizion­e sono molto legate ai governi di Visegrad. Chiedo di lavorare per darci una mano nell’interesse nazionale. Vi riconoscer­ò pubblicame­nte questo aiuto se interverre­te anche con i partiti con cui avete legami”. I rapporti continuano ad essere tesissimi, l’opposizion­e ha anche detto no all’invito agli Stati generali. Ma così il premier prova a inchiodarl­i. Sponda anche per Di Maio, che parla (su Facebook) della necessità di fare una “riforma fiscale” con i fondi dell’Europa. In un primo momento aveva detto “abbassare le tasse”. Ora si corregge, Conte conferma che quella è una priorità. Mentre sulla vo

luntary disclosure, proposta da Colao, esprime perplessit­à.

Sulla scena internazio­nale c’è anche la vendita delle due fregate Fremm all’Egitto alla quale l’intero Cdm ha detto sì, suscitando lo sdegno dei Regeni. “Ogni opinione della famiglia merita rispetto”, ma “meritano rispetto anche gli sforzi del governo italiano per l’accertamen­to della verità”, chiarisce Conte. Formula abile, che non rimette in discussion­e nulla della scelta fatta. Comincia a diluviare, per la prima giornata è tutto.

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