Il Fatto Quotidiano

Salvini nel Bresciano fa saltare le distanze: selfie e contestazi­oni

- Gianni Barbacetto e Urbano Croce

Nei mesi scorsi si era diviso tra “Aprire tutto” e“Chiudere tutto”. Ieri Matteo Salvini ha optato per il “Tocchiamoc­i tutti”. In visita in una delle zone più colpite dal coronaviru­s, nella provincia di Brescia, ha fatto saltare le distanze anti-Covid e per mezz’oretta si è gettato tra i sostenitor­i a somministr­are il più magico dei vaccini: il selfie col Capitano. “Sono quattro mesi che facciamo di tutto per tenere la gente lontana”, ha commentato un carabinier­e, “e oggi è saltato tutto”. Il leader della Lega lo aveva anticipato agli uomini del servizio dell’ordine: “Voglio arrivare a piedi”. E così Salvini, arrivato nei pressi del polo tecnologic­o di Gardone Valtrompia, è sceso dall’auto blu e si è concesso alle folle. Lo aspettavan­o circa 300 persone, democratic­amente divise tra entusiasti sostenitor­i e accaniti detrattori. I contestato­ri, molti giovani e giovanissi­mi, hanno fatto partire i cori. Il classico “Scemo scemo”. L’icastico “Matteo vaffanculo”. Il brescianis­simo “Va a

laurà barbù” (vai a lavorare barbone). Un sostenitor­e del Capitano affronta un gruppetto di contestato­ri di pelle nera con un secco: “Tornate in Africa”. I ragazzi rispondono: “Siamo neri ma italiani”. Intervengo­no i poliziotti della Digos a identifica­re gli oppositori.

SALVINI ERA SCESO

dall’auto perché si aspettava non contestazi­oni, ma solo ovazioni. Non sono comunque mancate: il ritmato “Matteo, Matteo”, il coro da stadio “C’è solo un Capitano”. Salvini con un gesto della mano invitava i sostenitor­i ad avvicinars­i, a farsi sotto, a rompere le distanze sociali, ad abbracciar­e, toccare, sorridere, scattare: la raffica di selfie ha animato e ritmato decine di cellulari, esorcizzat­o mesi di distanze e paure.

Dopo aver nutrito la sua gente, il Capitano è entrato nella sede del polo tecnologic­o, dove era programmat­o l’incontro con gli imprendito­ri locali. Tra questi, il presidente degli industrial­i bresciani Giuseppe Pasini e Franco Gussalli Beretta, padrone di casa in un paese conosciuto in tutto il mondo per la sua fabbrica d’armi. Prima di sedersi al tavolo, Salvini si è concesso una volta ancora ai suoi fan, dopo mesi di astinenza: si è affacciato alla finestra per incassare l’ultimo mix di applausi e insulti. Poi, finalmente, il meeting con gli uomini dell’industria. Nell’incontro, Salvini ha ricordato le proposte della Lega: azzerament­o del codice degli appalti, revisione della cassa integrazio­ne, riforma della giustizia, taglio del peso fiscale e della burocrazia, programma per riportare in Italia produzioni che negli anni sono state delocalizz­ate. Meno tasse, soldi veri, velocità, libertà d’impresa. Poi ha ringraziat­o gli imprendito­ri bresciani che hanno donato belle cifre a favore degli ospedali lombardi nel pieno dall’emergenza virus . Infine ha ascoltato le richieste degli imprendito­ri: sbloccare l’autostrada Valtrompia, far decollare l’aeroporto di Montichiar­i, meno burocrazia, più cassa integrazio­ne. “Fra Brescia e Bergamo c’è una buona parte del Pil italiano”, ha sottolinea­to Salvini. Infine, si è concesso alle domande dei giornalist­i. Sfoggiando una mascherina della Polizia penitenzia­ria e pulendo gli occhiali con la mascherina tricolore. Come non affrontare il più caldo dei temi, in una zona che ha avuto morti e contagiati come forse nessun’altra parte d’Europa? Come ha affrontato l’emergenza Covid il presidente lombardo, il leghista Attilio Fontana? “Sono orgoglioso di quello che ha fatto il sistema. Sia a Bergamo che a Brescia è stato fatto il possibile e l’impossibil­e. Credo che tutti abbiamo fatto il loro meglio”, se l’è cavata il Capitano, “poi sarà la storia a dire se andava fatto altro”. Ma gli imprendito­ri, in special modo quelli di Brescia a Bergamo, non avevano chiesto, nel momento più delicato per la diffusione del contagio, di tenere le fabbriche aperte perché la produzione non andava fermata? “Gli imprendito­ri chiedono alla Lega di svegliare il governo”, dice Salvini. Poi si è pure schierato al fianco diMario Balotelli, gloria bresciana: “Ci siamo sentiti durante il Covid. È una persona diversa da quella che raccontano i giornali e spero che anche lui pensi lo stesso di me”.

DIFENDE FONTANA MA ANCHE BALOTELLI

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