Distanze e classi rimodulate: così cambierà la scuola
Turni differenziati, “r iconfigurazione della classe in più gruppi”, “articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso”. A settembre cambierà il modo di vivere la scuola. E si andrà anche di sabato là dove non era già previsto. Resta la possibilità della didattica a distanza ma solo per le scuole superiori e dove sia possibile in modo efficace e limitato (ad esempio 4 ore in presenza, una a distanza): ieri è stata diffusa la bozza con le linee guida per il rientro a scuola, che la ministra Azzolina dovrebbe presentare domani. Molte cose sono già sentite, alcune sono novità. Dunque, organizzazione degli spazi per evitare raggruppamenti in ogni fase della giornata, coordinamento con regioni ed enti locali per la gestione del trasporto scolastico, niente mascherine sotto i 6 anni e la raccomandazione per gli adulti di utilizzare visiere leggere. Inoltre, formazione di docenti e dirigenti su didattica digitale integrata e sulla privacy. I bambini della scuola dell’infanzia (dove il contatto è praticamente certo) dovranno essere divisi il più possibile in gruppi che siano sempre gli stessi e che occupino sempre gli stessi spazi. Se ci dovesse essere una nuova emergenza, poi, potrebbe riprendere l'attività a distanza.
A margine, si continua a spingere sui lavori di edilizia e di nuovi arredi e sulla necessità di trovare accordi con gli enti locali per spazi esterni alle scuole. Il ministero prevede anche la possibilità di potenziare l’organico, con supplenti e personale Ata, se ce ne fosse bisogno. Si pensa a meno lezioni frontali e più attività laboratoriali. In sostanza, le classi non vengono divise né dimezzate, ma cambia il modo di vivere la scuola: ci si potrebbe trovare in aula magna a fare lezione di italiano insieme al gruppo di un’altra classe mentre un altro resta in aula a fare una ricerca di scienze. Non ci saranno doppi turni, ma ingressi scaglionati.