Il Fmi vede il Pil a -12,8%. Gualtieri: “Nuovo decreto”
Il Fondo monetario internazionale ha reso note ieri delle brutte previsioni per l’italia. Il Pi è dato in contrazione quest’anno del 12,8%, rispetto al -9,1% stimato dal governo. La notizia è giunta proprio mentre il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, entrava in commissione Bilancio per l’audizione sul decreto Rilancio: “Le nostre valutazioni non sono altrettanto pessimistiche”, ha detto Gualtieri provocando la reazione furiosa della Lega che ha costretto il presidente Borghi, leghista anch’egli, a sospendere la seduta: “Aggiorneremo a breve la nostra previsione ufficiale” ha poi precisato il ministro.
Le stime del Fmi significherebbero che il debito salirebbe al 166,1% del Pil nel 2020, con un deficit in peggioramento al 12,7% (la stima era all’8,3% in aprile). E questo mentre il ministro annunciava “una nuova richiesta di scostamento al bilancio” anche con l’obiettivo di varare entro “il prossimo mese un ulteriore decreto per interventi aggiuntivi per lavoratori e imprese”.
Ma sullo scostamento bisognerà sudarsi i voti, visti i numeri incerti del Senato dove però la misura avrà bisogno della maggioranza assoluta. Forza Italia ha dichiarato ieri la propria disponibilità ma stavolta vorrà qualcosa di concreto in cambio mentre Giancarlo Padoan, del Pd, in un intervento paludato ha però evocato il solito spettro del ricorso al Mes che, in forza dei numeri circolati ieri, tornerà a occupare il dibattito politico.
Insomma, la discussione sulle misure economiche, già complessa come dimostra la divergenza sull’iva, sarà resa più complicata. Da segnalare, infine, che ieri Giuseppe Conte ha voluto vedere a palazzo Chigi il presidente dell’insp, Pasquale Tridico. Il premier, secondo quanto riferito dallo stesso Tridico, “ha voluto sapere come eliminare le criticità”. Un modo per ammettere che le criticità dell’inps ci sono state e che lo stesso Conte se n’è preoccupato in prima persona.