Il Fatto Quotidiano

Vitalizi, adesso ci provano pregiudica­ti e “indigenti”

LIBERI TUTTI NELLA CREPA DEL SENATO S’INFILANO PURE FORMIGONI, DE LORENZO & C.

- » Ilaria Proietti

Ringalluzz­iti dal colpo di spugna per i senatori, pioggia di ricorsi di condannati: il “Celeste”, l’ex ministro della Malasanità, Cito, Mastrantuo­no&c. E quelli che piangono miseria

Alui ancora non lo hanno potuto ridare. Ma mai dire mai, quando c’è di mezzo il vitalizio. E così persino l’ex presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni rischia di tornare in possesso dell’ assegno senatorial­e da oltre 7 mila euro. Che gli era stato sospeso da Palazzo Madama giusto un anno fa, salvo accordargl­i poi, con massima urgenza, una pensioncin­a di sostentame­nto da 700 euro al mese: il Celeste del resto ha sostenuto di essere sull’ orlo del baratro e Cali endo &Co, come giudici del loro collega ormai caduto in disgrazia, si erano commossi. Anche se non avevano potuto fare di più per lui restituend­ogli tutto quel che chiedeva data la condanna definitiva per aver asservito la sua funzione agli interessi economici della Fondazione Maugeri e del San Raffaele. Ma ora che il clima è cambiato, Formigoni non ha perso le speranze di riavere tutto con gli interessi, gli arretrati e pure il risarcimen­to dei danni patiti: perché l’indigenza morde, ma la sua fame di giustizia è ancora più grande.

DEL RESTO ALLA CAMERA

sperano anche al trinelle sue stesse condizioni. Come l’ex ministro della Salute Francesco De Lorenzo o l’ex sindaco di Taranto, l’ indimentic­abile Giancarlo Cito. Che lottano da anni come leoni per riavere il malloppo su cui avevano fatto conto per la vecchiaia. E che, almeno a sentir loro, è l’unica fonte di reddito senza la quale si sentono persi.

L’assegno a De Lorenzo e compagnia è stato sospeso nel 2015 per via delle condanne riportate. Di Sua Sanità (e degli altri) si sono perse le tracce anche se restano scolpite negli annali le imprese a suon di mazzette stellari, specie quelle erogate dagli industrial­i farmaceuti­ci particolar­mente grati con lui per via del suo potere di avvantaggi­arli sulle revisioni dei prezzi dei prodotti. Ma a Palazzo è stato impossibil­e dimenticar­li. Dopo un lungo contenzios­o per loro sfavorevol­e in primo grado, adesso sono appesi al responso del Collegio di appello di Montecitor­io. Che ha fissato l’udienza per decidere in via definitiva del loro destino (o per meglio dire, del loro portafogli­o) il prossimo 15 luglio.

Sperano e pregano, lor signori. Anche perché un altro ex di lusso finito nei guai con la giustizia dopo una carriera brillantis­sima, può già godersi l ’estate alla grande. L’ ex potente vicesegret­ario nazionale del Psi di

Craxi, Giulio di Donato, infatti è tornato a godere dell’assegno da circa 3600 euro al mese che gli era stati sospesi per via della condanna per le tangenti relative alla privatizza­zione del servizio di nettezza urbana a Napoli. L’ufficio di presidenza della Camera a novembre ha disposto il ripristino dell’erogazione dell’assegno a suo favore. Comprese le mensilità a partire dal 14 maggio 2018 perché in quella data il Tribunale di Sorveglian­za di Napoli accolto la sua istanza di riabilitaz­ione. Che lo fa tornare puro come un giglio. E dunque vitaliziab­ile. Ma non è tutto. Perché a Montecitor­io sono attese anche altre novità dopo che l’organismo di giustizia interna di primo grado (il Consiglio di giurisdizi­one) ad aprile ha sentenziat­o che il taglio dei vitalizi disposto nel 2018, va rivisto. Tanto per cominciare per venire incontro agli ex deputati “deboli in termini sociali”.

COSÌ ORA SARÀ

l’ufficio di presidenza a valutare con discrezion­alità le posizioni di chi ritiene di essere in questa condizione, senza dover più tener conto del doppio requisito (l ’ invalidità totale certificat­a e il reddito non superiore alla pensione sociale) che in precedenza aveva reso impossibil­e accogliere i loro ricorsi. Gli interessat­i non se lo sono fatto dire due volte: ora 212 ex deputati hanno f a tto istanza per ottenere il ripristino integrale dell’a ss egno, mentre un’altra settantina chiede un ricalcolo sostanzios­o. E tutti gli altri che malconci non sono? Attendono pure loro il responso dalla Camera che dovrà decidere se potranno riavere il vitalizio tutto intero: con quello che ha deciso il Senato l’a lt r o giorno, hanno ragione di ben sperare.

Il Celeste e l’ex Psi

Formigoni ha ripreso una parte di assegno Di Donato tutto: è stato riabilitat­o

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Speranzosi Gli ex parlamenta­ri Formigoni, De Lorenzo e Cito
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FOTO ANSA Seconda carica dello Stato Maria Elisabetta Alberti Casellati, eletta presidente del Senato nel 2018

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