La destra torna in piazza: B. e Meloni contro Salvini
Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni hanno chiesto garanzie precise. Regole ferree. Per imbrigliare, per quanto è possibile, Matteo Salvini. Ed evitare in tutti i modi che si ripeta ciò che è andato in scena il 2 Giugno scorso, con il leader della Lega a far da mattatore, una Meloni assai innervosita e un Tajani che, appena è stato possibile, si è defilato, quasi senza salutare. Con un collage di assembramenti tipo movidadel sabato sera e mascherine abbassate come le tengono i ragazzi: immagini che hanno fatto il giro del mondo e non hanno fatto bene, quel giorno, alla politica italiana.
Si era, infatti, da poco usciti dal lockdown e Salvini aveva una voglia irrefrenabile di riabbracciare la piazza, la sua piazza, dopo le settimane di astinenza imposte dall ’ emergenza coronavirus. Con i sondaggi sempre più in discesa che il Capitano imputa proprio al distanziamento sociale. “Vedre te quando si potrà tornare in piazza e incontrare le persone…”, il suo mantra in tutto questo periodo.
Così, per questa nuova occasione, la manifestazione di sabato prossimo 4 luglio, FI e FDI hanno preteso delle regole d’ingaggio strettissime, altrimenti tutto poteva andare anche a monte e forse Berlusconi non si sarebbe nemmeno troppo dispiaciuto. Quindi, per “Insieme per l’italia del Lavoro”, questo il nome scelto per la kermesse, la location è sempre la stessa, piazza del Popolo, ma con direttive stringenti: 4.500 persone al massimo (4.200 è il numero chiesto dalla Prefettura), con un unico ingresso da via del Corso e uscita da piazzale Flaminio. Ingressi contingentati con conta-persone e misurazione della temperatura, tutti con la mascherina e, inoltre, nessun simbolo di partito. “Vogliamo attenerci alle regole, perché il tema è serio e non vogliamo che vi siano polemiche. Devono essere i contenuti a emergere”, spiega Roberto Calderoli, che ieri ha partecipato a un vertice per stabilire i termini dell’or g an i zz az i on e con Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa.
COSÌ, PER DIRE, non ci saranno nemmeno pullman della Lega in discesa dal Nord, ma Salvini si affiderà alle forze del movimento di Roma e Lazio. I tre partiti, in teoria, dovranno dividersi le presenze: circa 1.500 persone a testa. Sarà così? Chissà… Qualche maligno però sussurra che un segnale di riconoscimento potrebbero essere proprio le mascherine: tricolori quelle di FDI e così via. “Stiamo lavorando perché sia una manifestazione ordinata. Noi di FDI abbiamo proposto di garantire le distanze attraverso i posti a sedere”, spiega La Russa, capo delegazione al tavolo delle trattative con gli alleati del partito di Giorgia Meloni. Che, par di capire, vuole “sfidare” Salvini sui contenuti sul palco, dove è maestra, anziché sul terreno dei s el fi e, dove giganteggia lui. L’ex Cavaliere ha invece spedito alla riunione Gasparri, che è commissario del partito a Roma, oltre che responsabile azzurro degli enti locali. Con un mandato che più complicato non si potrebbe: perché Berlusconi non è affatto favorevole all’iniziativa che non “si addice a chi è responsabile, dentro il Palazzo e anche nelle piazze
Ultimatum Gli alleati impongono al leader leghista condizioni ben precise per evitare la figuraccia del 2 Giugno
d’italia, in un momento in cui ci sono ancora focolai di Covid-19 sparsi nel Paese”. Ma i suoi alla fine l’ha nno convinto perché non si può restare nel mezzo: “O si fa o non si fa. E, se si è deciso di andare, bisogna che anche noi facciamo la nostra parte”, sono le voci da dentro.
CERTO,
l’altra volta, il 2 giugno, Antonio Tajani si era defilato subito, visto l’andazzo. Ora però Salvini giura che “si starà attenti” e “verranno rispettate le regole di distanziamento”. Sta di fatto che la manifestazione di sabato, anche se i temi sono tutti economici e l’obiettivo è quello di far sentire al governo il fiato sul collo dell’opposizione, in qualche modo sarà anche l’avvio ufficiale della campagna elettorale per le Regionali di settembre. Dove il derby nel centrodestra tra Salvini e Meloni sarà protagonista di questa sorta di elezioni di mid-term. Una sfida che, nonostante a Roma non si voti, inizierà sabato, dal palco di piazza del Popolo. Dove, oltre alla temperatura dei partecipanti, si misureranno anche i decibel degli applausi ai due leader.