Padellaro • La destra sfigata
“SE FOSSE VERO che Stefano De Martino ha tradito Belen con la Marcuzzi, Mattarella dovrebbe sciogliere la camere e permetterci di tornare a votare”.
DA TEMPO SEGUIAMO con sincera apprensione le manifestazioni del centrodestra destinate, per un motivo o per l’altro, a esiti non contemplati dagli organizzatori. La volta scorsa, c’è un caldo becco e i militanti si accalcano attorno ai loro beniamini in barba alle disposizioni sul distanziamento anti-covid. Apriti cielo, con la sinistra indignata. Ieri, non tutte le 4.280 sedie di piazza del Popolo, collocate a distanza di sicurezza, vengono occupate, poi il cielo si apre e giù scrosci di pioggia. Il fatto è che Matteo Salvini da quando sta all’opposizione sembra annoiarsi mortalmente. Sono giorni che lo si vede ciondolare da Mondragone a Sabaudia, come quei vacanzieri indecisi se prenotare mare, lago o montagna. Immaginiamo che dia il tormento a Giorgia Meloni, che da donna concreta piuttosto che a certi raduni sfigati preferirebbe dedicare più tempo alla famiglia. Poi c’è il forzista Antonio Tajani, spedito dal principale a sostituirlo con qualche scusa (gli manca solo il cadeau con lo champagne riciclato sotto braccio). Si raccolgono firme per “elezioni subito” (mah), per “Berlusconi senatore a vita” (mah), nel clima un po’ stravaccato da weekend di luglio, di quelli che basta che ce sbrighiamo.
Nella politica dello strano ma vero spicca anche Massimo Ghini, attore bravo, simpatico (e molto Pd) che un paio di settimane fa si era inopinatamente candidato a sindaco di Roma. Ebbene, dice (a “7” del “Corriere della sera”) di avere avvertito (testuale) “da un lato uno strano silenzio segno che molti mi hanno preso sul serio”. Infatti. “Non vorrei fare parte di un club che accettasse me tra i suoi soci” (Groucho Marx). Ma anche: “Massimo, magna pure tranquillo” (detto romano). Agghiacciante, infine, il premier olandese Mark Rutte che pontifica sul “rigore” e chiede all’italia di “farcela da sola”. Poi: “Voi non capirete mai perché mettiamo l’ananas sulla pizza”. E parla pure.
Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano
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