Il Fatto Quotidiano

Ora l’appendino pensa all’addio: guiderà i 5Stelle?

- » Luca De Carolis

Dicono che Luigi Di Maio lo ripeta da tempo: “Chiara potrebbe anche non ricandidar­si per il Comune”. E ovviamente si riferisce alla sindaca di Torino Chiara Appendino, stimatissi­ma dall’ex capo politico: al punto che il ministro degli Esteri ha pensato a lei come nuova guida del Movimento, magari da primus inter pares di una segreteria collegiale. Un’offerta che Appendino si è sentita fare da Di Maio già lo scorso gennaio a Roma, pochi giorni prima che il ministro si dimettesse da capo politico. La sindaca, sorpresa, reagì prendendo tempo, e facendo capire che forse era una responsabi­lità troppo grande. “Chiara uscì sballottat­a da quell’incontro” racconta un big grillino.

PARECCHI MESI DOPO, Appendino riflette su cosa fare. Sa che il M5S, tutto, vuole la cancellazi­one del vincolo del doppio mandato almeno per i sindaci. Ma sa pure che il Pd, e in particolar­e quello torinese, non vuole convergere sul suo nome in vista delle Comunali del 2021. In più, le pesa dover attendere l’esito dei due processi in cui è imputata: quello Ream, in cui è accusata di falso in atto pubblico e abuso di ufficio, e quello per gli incidenti in piazza San Carlo del 3 giugno 2017, in cui è imputata per lesioni, disastro e omicidio colposo (anche se da ambiente giudiziari filtrano voci per lei rassicuran­ti). Per questo è sempre più tentata dal non ripresenta­rsi, come ha ricordato ieri La Stampa. Anche se è uscita indenne dal periodo più difficile dell’emergenza per il coronaviru­s, gestito con buon senso. Ma allo s t a t o a tt u a l e un’alleanza con i dem potrebbe arrivare solo trovando un terzo nome, che vada bene al Pd ma anche ai 5Stelle locali, inquieti quanto autonomi da Roma. Tradotto, una figura di sintesi non è facile da trovare. Però la sindaca valuta ogni strada.

E UN NOME che ciclicamen­te ritorna è quello del rettore del Politecnic­o di Torino Guido Saracco. Il docente ha smentito più volte di essere interessat­o. Ma dal M5S nazionale dicono che il primo nome in lista resta il suo. Anche se una parte rilevante del Pd torinese non è convinta, in particolar­e quella più legata a Piero Fassino e Sergio Chiamparin­o. Tutto però dipende dalle scelte di Appendino, che non ha ancora deciso. Di certo è più propensa rispetto a qualche mese fa ad accettare un ruolo nazionale per il M5S. In attesa magari di candidarsi in Parlamento, appena verrà rimosso il vincolo dei due mandati per i parlamenta­ri. Una svolta a cui Alessandro Di Battista e Davide Casaleggio fanno muro, ma che tutti danno per scontata, nei 5 Stelle sempre più diversi.

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FOTO ANSA La sindaca e il garante Chiara Appendino. A sinistra, Beppe Grillo

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