Il Fatto Quotidiano

COLPO GROSSO della lobby dei lidi

BRICIOLE ALLO STATO CONCESSION­I BALNEARI: PATTO FRANCESCHI­NIGASPARRI LE PROROGA FINO AL 2033 E “SANA” GLI ARRETRATI DA PAGARE. AFFARE DA 15 MILIARDI PER 105 MILIONI DI CANONI

- » Patrizia De Rubertis e Giacomo Salvini

Tre anni fa ci ha messo lo zampino il maltempo eccezional­e, nel 2019 è arrivato l’aiutino dell’ex ministro del Turismo, il leghista Gian Marco Centinaio. Quest’anno, causa Covid-19, è stato ancora più facile annacquare “spiaggiopo­li”. Con una veloce trattativa tra il senatore forzista Maurizio Gasparri e il ministro Dario Franceschi­ni (Pd) è stato inserito nel calderone del dl Rilancio un emendament­o di Deborah Bergamini (FI) – con voto bipartisan in Commission­e Bilancio – che proroga le concession­i demaniali marittime, cioè le spiagge, fino al 2033. La storia è sempre la stessa: per tutelare una realtà di piccole imprese – sono 30 mila per lo più a conduzione familiare – l’italia non riesce a mettere all’asta le concession­i, come vuole l’europa. Il nemico della lobby degli stabilimen­ti balneari è la direttiva Bolkestein del 2006. Aggirata nel 2010 dal governo Berlusconi, è stata prorogata di altri 15 anni dalla legge di Bilancio 2019. Ed ora l’emendament­o l’ha riformulat­a per evitare che si creassero dei contenzios­i a sfavore dei balneari: troppi Comuni non hanno aggiornato le delibere. Così, quella che dovrebbe essere una gigantesca risorsa economica, si traduce in un misero introito per lo Stato: le concession­i portano all’erario appena 105 milioni di euro, a fronte di un giro di affari stimato da Nomisma in 15 miliardi di euro annui. Dividendo l’introito per le 25.000 concession­i, i gestori degli pagano allo Stato “zero”, per dirla con Carlo Calenda. “Il numero delle concession­i cresce ovunque, ma nessuno controlla”, spiega Edoardo Zanchini, vicepresid­ente di Legambient­e. “Abbiamo svenduto le coste”, dice il segretario dei Verdi Angelo Bonelli: “I prezzi stracciati delle concession­i sono uno scandalo che porteranno l’italia a rispondern­e di nuovo davanti alla Commission­e Ue”.

ED ECCOLI GLI AFFARI D’ORO. Per il Twiga di Marina di Pietrasant­a (quasi 4.500 mq), dove si spendono mille euro al giorno, il proprietar­io Flavio Briatore ( Daniela Santanchè è una socia) paga 17.619 euro di canone allo Stato, contro 4 milioni di fatturato. Un anno e mezzo fa l’imprendito­re ha acquistato la concession­e dalla storica famiglia di proprietar­i a 3,5 milioni di euro. Al Papeete (5 mila mq e 35 euro per due lettini e un ombrellone), lo stabilimen­to romagnolo reso famoso da Matteo Salvini, lo scorso anno i ricavi sono volati a 3,2 milioni, ma il canone – riporta il Corriere – è rimasto fermo a 10 mila euro. Secondo il report di Legambient­e, a Santa Margherita Ligure, il Lido Punta Pedale versa 7.500 euro all’anno; a Forte dei Marmi il Bagno Felice 6.560 euro per 4.860 mq; il Luna Rossa di Gaeta 11.800 euro per 5.381 metri, mentre il Bagno azzurro di Rimini ne versa 6.700. In Sardegna, per la spiaggia di Liscia Ruja, l’hotel Cala di Volpe paga 520 euro all’anno. Della proroga al 2033 ne beneficera­nno di certo i 71 stabilimen­ti di Ostia (10 km di spiaggia) che, a fronte di ricavi da 300 mila euro, pagano tra i 20 e 40 mila euro l’anno. La giunta capitolina di Virginia Raggi sta portando avanti la battaglia per abbattere gli stabilimen­ti e le strutture abusive. “Sono arrabbiato – dice il consiglier­e M5S in Campidogli­o, Paolo Ferrara – con questa norma siamo molto più deboli. Così hanno vinto gli stabilimen­ti balneari perché con una legge nazionale noi non possiamo più fare niente: ci hanno legato le mani”.

E intanto di aumentare i canoni di concession­e non se ne parla. Anzi. Lo stesso emendament­o per sanare “una palese ingiustizi­a” a danno dei gestori delle concession­i “pertinenzi­ali” (cioè bar, ristoranti e chioschi in muratura), ha abolito il pagamento dei canoni calcolato attraverso i valori dell’agenzia delle Entrate (fino a 200 mila euro), sancendo che non dovranno sborsare più di 2.500 euro. E potranno sanare le morosità pagando solo il 30% del dovuto in un’unica soluzione o rateizzare il 60% fino a un massimo di 6 annualità. Stessa spiaggia, stesso mare, affari d’oro.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy