Il Fatto Quotidiano

“Giallorosa insieme anche a livello locale o il governo rischia”

- Lorenzo Giarelli

Adesso o mai più. Per rinnovare le classi dirigenti, per “non soccombere” contro la destra e per non dare il fianco a chi mira a far cadere il governo. Secondo il sociologo Domenico De Masi, l’intesa nazionale tra Movimento 5 Stelle e Partito democratic­o ha la sua naturale declinazio­ne in analoghi accordi a livello locale, a partire dalle elezioni regionali e amministra­tive del prossimo settembre. Un percorso logico e indicato nei giorni scorsi pure dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, anche solo per non litigare nei territori mentre intanto a Roma si cerca di lavorare insieme. Eppure, al momento, i vertici delle due forze politiche sembrano non avere la stessa priorità.

Professor De Masi, come mai gli alleati di governo rischiano di presentars­i divisi quasi ovunque?

Se penso alla Campania, che è la Regione che conosco meglio, è ovvio che la figura di Vincenzo De Luca abbia reso impossibil­e ogni accordo. Ma non per colpa di un odio tra i 5 Stelle e gli esponenti del centrosini­stra regionale: il “nemico” dei grillini è De Luca, non il Pd. La questione è personale. Da altre parti, però, si dovrebbe fare uno sforzo, anche se di certo un accordo in Campania avrebbe sbloccato con facilità tutto il resto.

Anche De Luca a un certo punto sembrava a rischio.

Prima dell’emergenza coronaviru­s era molto indietro nei sondaggi e credo che il centrosini­stra si sarebbe deciso a scaricarlo, favorendo così un’intesa coi 5 Stelle. Adesso però De Luca ha guadagnato molti consensi, più per motivi mediatici che per meriti politici, dunque per lasciarlo indietro ci vorrebbe un coraggio che credo nessuno abbia.

Se la destra sbancasse alle Regionali il governo cadrebbe?

In Emilia-romagna la vittoria di Bonaccini ha evitato guai, anche perché Salvini aveva talmente enfatizzat­o quel voto da far dimenticar­e il successo del centrodest­ra in Calabria e trasforman­do la campagna elettorale emiliana in un clamoroso autogol. La prossima partita è altrettant­o decisiva non soltanto perché vanno al voto più Regioni, ma perché sarà una sorta di certificat­o – positivo o negativo – dell ’ ope rato del governo. Non si può più scherzare, è un ultimatum: o Pd e Movimento 5 Stelle trovano la quadra e riescono a battere la destra insieme oppure rischiano di soccombere.

Non sarebbe però un’alleanza tenuta insieme solo dalla convenienz­a politica?

L’elettorato dei 5 Stelle, che due anni fa aveva raggiunto il suo picco, piano piano ha perso quella parte più vicina alla destra. Lo zoccolo duro rimasto è sempre più pronto a diventare simile a un partito e ad accettare un’a lle an za struttural­e con il centrosini­stra. Basta ricordarsi quel che è successo in Emilia-romagna, quando l’accordo tra gli alleati non c’era ma gli elettori si sono fatti l’intesa da soli, votando Bonaccini contro la leghista Borgonzoni. L’idea della “terza via” di Di Maio, per cui una volta ci si allea con Salvini e una col Pd, non funziona. E lo hanno capito anche quasi tutti i ministri che oggi sono al governo, che si trovano molto meglio adesso. Senza considerar­e un’intesa aiuterebbe sia il Movimento che il Pd a risolvere alcuni problemi interni.

Cioè?

Nel Movimento, l’accordo sarebbe un modo per mettere all’angolo la terza via o chi in questo momento, come Di Battista, non vede bene questa svolta governista. Sono in mezzo al guado tra l’essere un partito e il restare un movimento, dunque una mossa del genere sarebbe decisiva.

E nel Pd?

Anche a sinistra questa sarebbe un’occasione d’oro per trovare nuove personalit­à da presentare agli elettori, favorendo un ricambio nella classe dirigente. Pensare a dei candidati condivisi può far sì che le esigenze dei due alleati si completino. Ma il voto di settembre è l’ultima occasione.

PRECEDENTI IN EMILIA I GRILLINI VOTARONO BONACCINI

 ?? FOTO ANSA ?? In pericolo
Conte ha fatto appello a Pd e M5S per un’intesa nelle Regioni
FOTO ANSA In pericolo Conte ha fatto appello a Pd e M5S per un’intesa nelle Regioni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy