Le scuole paritarie raddoppiano: ecco 300 milioni
L’aiuto alle scuole paritarie, come raccontano anche i numeri, sembra ancora una volta un aiuto alla Chiesa cattolica, che da decenni gestisce buona parte dell’istruzione dei più piccoli, complici le carenze del pubblico. Così, mentre dal ministero dell’istruzione annunciano il via ad un grosso bando Pon per libri di testo e dispositivi digitali per gli studenti meno abbienti (236 milioni), in Parlamento raddoppiano i fondi alle scuole paritarie per l’emergenza Covid: a votare l’emendamento della Lega nel decreto Rilancio in commissione Bilancio alla Camera, quasi tutti escluso il M5S. Parliamo di 300 milioni di euro, di cui 180 destinati alle scuole dell’infanzia (0-6 anni) e 120 alle paritarie del primo e secondo ciclo per far fronte ai mancati introiti durante l’emergenza. Nella prima versione del testo ne erano stati destinati 150, poi sono raddoppiati. Qualche settimana fa la senatrice M5S Bianca Laura Granato aveva ritenuto sufficiente quanto già stanziato: “È una scelta giustificata e sorretta dal dettato costituzionale – aveva spiegato – che all’articolo 33 sancisce la piena libertà di insegnamento ma senza oneri per lo Stato nel caso delle scuole private”. A festeggiare l’accordo, il Pd (da Zingaretti alla vice ministra all’istruzione, Anna Ascani), Italia Viva, Lega, Forza Italia e pure Fdi. Grande giubilo per una fetta minima, e spesso difficile da monitorare, del mondo della scuola, che in assenza di didattica a distanza (bambini molto piccoli) ha anche potuto sfruttare la cassa integrazione: le paritarie rappresentano infatti circa il 10% della popolazione scolastica totale (840 mila studenti su più di 8 milioni) e si tratta soprattutto di istituti cattolici per gli alunni della fascia 0-6, ai quali appunto è stata destinata gran parte dei fondi stanziati. Sul totale degli studenti, almeno 500 mila sono nelle scuole dell’infanzia e di questi, 331 mila in scuole dell’infanzia cattoliche.