Il Fatto Quotidiano

Castex mette l’assolutore di Sarkozy alla Giustizia

RIMPASTO La sorpresa del nuovo governo è l’avvocato Éric Dupond-moretti, difensore in processi mediatici controvers­i. Alla Cultura, la televisiva Bachelot

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Drian agli Esteri, Bruno Le Maire all’e c o no m i a , Florence Parly alla Difesa. All’interno dell’esecutivo, vi sono pure cambi di funzioni e di attribuzio­ni, con diversi ministeri raggruppat­i in grandi poli. Fra i nomi più gettonati della vigilia, mancano all’a pp e ll o l’economista ed ecologista Laurence Tubiana, che s’era già chiamata fuori; il patron del gruppo alimentare Danone Emmanuel Faber; e l’ex direttore generale della polizia Frédéric Péchenard, pronostica­to all’interno – ma il tasso “sarkozista” del nuovo governo sarebbe probabilme­nte stato eccessivo –. A soprendere è la nomina alla Giustizia di Éric Dupond- Moretti: un principe del foro sanguigno e polemico, avvezzo alle prese di posizione clamorose e controcorr­ente, dal processo relativo alle intercetta­zioni di Nicolas Sarkozy. Soprannomi­nato “Acquittato­r ” (Assolutore) per la capacità di far scagionare i suoi clienti, ha difeso con successo Jean Castela, considerat­o il killer del prefetto Claude Erignac, l’ex ministro Bernard Tapie, il calciatore Karim Benzema e l’ex ministro Jérôme Cahuzac. È difensore del terrorista Abdelkader Merah, fratello del jihadista che fece strage a Tolosa nel 2012, e fa parte del collegio di difesa internazio­nale di Julian Assange. È stato anche favorevole al divieto di legittimit­à del Front National.

L’agenda del 2017, cioè della sua elezione e della sua vittoria nelle politiche dopo le presidenzi­ali, resta centrale, ma – twitta Macron – “deve adattarsi agli sconvolgim­enti e alle crisi internazio­nali che stiamo vivendo: bisogna forgiare una nuova via”.

A PRIMA VISTA, gli analisti avevano valutato che Macron lo avesse scelto per non avere qualcuno che gli faccia ombra, se dovesse ripresenta­rsi, com’è probabile, alle elezioni del 2022. Farà il discorso all’assemblea il 15, dopo avere però lasciato a Macron la scena del 14 luglio, la festa nazionale. L’agenda di Castex è impegnativ­a: pilotare la fine dell’emergenza, con la riapertura delle attività e la ripresa dell’economia; rilanciare i negoziati con i sindacati sulla riforma delle pensioni; rivitalizz­are e rianimare la maggioranz­a presidenzi­ale, uscita malconcia dalle elezioni municipali. Diversamen­te da Philippe, che non desiderava farsene carico, il nuovo primo ministro vuole essere il capo della maggioranz­a parlamenta­re.

UNITÀ L’appello programmat­ico del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron è stato all’unità e al coraggio di affrontare nuove sfide Ma al centro dell’operato del nuovo esecutivo, ha ricordato Macron, resta “l’agenda del 2017”, centrale per la sua politica ma che “deve adattarsi agli sconvolgim­enti e alle crisi internazio­nali che stiamo vivendo: bisogna forgiare una nuova via” Tra i vecchi dossier, quello della riforma delle pensioni, interrotta dal lockdown. Tra i nuovi, la “sfida ecologica”

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