Soldi alla Libia, scontro Leu-iv in maggioranza
Lo scoglio è il rifinanziamento della formazione e dell’addestramento della Guardia costiera libica. Per questo, ieri, la maggioranza ha traballato a Palazzo Madama.
E il sì al rinnovo delle missioni internazionali passa con i voti del centrodestra in blocco. Che alla fine non sono decisivi, ma la maggioranza sta sul filo del rasoio per tutto il giorno. Pesa la posizione di Leu, ma anche quella di Iv. La capogruppo di Leu Loredana De Petris, chiede e ottiene il voto per parti separate, annunciando il no del suo gruppo al rifinanziamento della Guardia Costiera e minacciando un no in blocco. Così, alla fine il punto controverso (il 22) viene separato dal resto. Su 276 votanti, dicono sì in 260 ( 142 della maggioranza, 118 dell’opposizione), no in 14 (i 6 di Leu, Emma Bonino e Martelli, 3 del Pd, ovvero gli orfiniani Francesco Verducci, Vincenzo D’arienzo e Valeria Valente e 1 di M5S, Matteo Mantero), in 2 si astengono. Le altre missioni passano praticamente all’unanimità. Ma le assenze nelle file dell ’opposizione raccontano anche un’altra storia: la spallata non è mai stata presa in considerazione. Perché se così fosse stato, si sarebbero presentati in blocco, puntando sulle difficoltà della maggioranza.
Il dibattito di ieri anticipa quello che a Palazzo Madama potrebbe succedere nei prossimi mesi. Soccorso di FI compreso. Per cercare di trovare una quadra, la maggioranza, prima dell’aula, convoca una riunione. Ne esce con un ordine del giorno, voluto da Italia viva che impegna il governo a un maggior controllo sui diritti umani in Libia e soprattutto “ad operare per una rapida conclusione delle procedure di modifica del Memorandum sottoscritto con le autorità libiche nel 2017”. Il governo dà parere favorevole. Leu non vota neanche questo. Il centrodestra si astiene.
Il dissenso nella maggioranza è trasversale. E alla Camera senza il voto per parti separate, i giallorossi potrebbero non avere i numeri.