“Col coronavirus sanità e finanza più a rischio mafie”
La task force delle polizie Dia, Ps, Gdf e Arma: “I clan faranno razzie nell’industria della salute”
Lo scenario disegnato dai maggiori analisti italiani è netto: “La porta d’ingresso più pericolosa nell’economia, da parte della criminalità organizzata, è costituita oggi dai mercati finanziari, con il rischio dell’acquisto di crediti deteriorati delle imprese che gravano sugli asset bancari”. Un pericolo già presente prima della pandemia, aumentato dalla crisi scatenata dal Covid, al punto da aver confinato il reato di usura a “un’epoca datata e a una realtà residuale”.
L’ allarme giunge dall’ ul timore port dell ’ Organismo permanente di monitoraggio ed analisi sul rischio di infiltrazione nell’economia da parte della criminalità organizzata di tipo mafioso. Il rapporto
–all’ Organismo partecipano Dia,Gdf, Servizio Analisi Criminale della Polizia di Stato e Carabinieri – è sulle scrivanie del Viminale dal 15 giugno scorso. Le mafie sono pronte ad acquisire “posizioni creditorie nei confronti delle imprese e, in prospettiva, asset proprietari nelle compagini societarie”. Nel “ventaglio di affari illeciti” – che include turismo, ristorazione, rifiuti, giochi e scommesse, gestione di impianti sportivi e palestre, distribuzione e commercio di generi alimentari, autotrasporto, industria manifatturiera, dell’energia, immobiliare, commercio e noleggio di autoveicoli – la sanità occupa un posto di grande rilievo. Anzi, parliamo della “intera industria sanitaria”. E la ’ ndrangheta è in pole position: “Proprio quest’ ultimo comparto sarà probabilmente più esposto all’ infiltrazione delle cosche. Le consorterie calabresi hanno da tempo compreso come il settore sanitario sia appetibile per le consistenti risorse di cui è destinatario e per l’assistenzialismo e il controllo sociale che può garantire”. Non è un caso, infatti, che “proprio lo scorso anno” siano “state sciolte per infiltrazioni mafiose rispettivamente le Aziende sanitarie provinciali di Reggio Calabria – che non presenta bilanci dal 2013 al 2018 – e Catanzaro. L’asp di Reggio Calabria è una struttura strategica per il territorio, con un ambito di competenza che investe il territorio di tutti i 97 comuni”.
La fase inedita è ben descritta nel paragrafo intitolato “La nuova dimensione finanziaria della criminalità organizzata”: “La crisi di liquidità delle imprese e le difficoltà economiche cdi molte famiglie nella fase emergenziale – si legge nel report – costituiscono condizioni che potrebbero favorire attività strutturate delle organizzazioni criminali attraverso l’utilizzo di raffinati e complessi strumenti finanziari che consentono (anche attraverso l’acquisto dalle banche di crediti deteriorati e il coinvolgimento di fondi di investimento compiacenti) di entrare in possesso di asset imprenditoriali di particolare interesse nel settore turistico, della ristorazione e del commercio”. Nel biennio 2016/2018 le banche italiane hanno eliminato dai propri bilanci sofferenze per 138 miliardi “mediante cessione dei crediti deteriorati sul mercato”. La crisi legata alla pandemia aumenterà il livello delle operazioni: “è presumibile che le organizzazioni criminali possano inserirsi nel mercato dei crediti deteriorati, ricorrendo a prestanome e società di copertura e approfittando di alcuni “varchi” offerti dal mercato e dalla normativa”. In che modo? Comprando singoli crediti deteriorati, non in blocco, per evitare di ritrovarsi nelle maglie del Testo unico bancario. Oppure infiltrandosi nel settore dei servizi di gestione, incasso e recupero dei crediti. E ancora: acquistando crediti deteriorati, direttamente, attraverso le società di recupero crediti, che godono di normative meno stringenti. O investendo nell’acquisto delle obbligazioni per la cartolarizzazione dei crediti deteriorati. Opzione che consente di finanziare i debitori insolventi o acquistarne i beni posti a garanzia.