Il Fatto Quotidiano

Speranza: “Bloccati i voli da 13 Stati”

BENGALESE POSITIVO IN GIRO IN TRENO: È CACCIA AI SUOI CONTATTI TRA ROMA E RAVENNA

- » Vincenzo Bisbiglia

È arrivato a Fiumicino il 23 giugno scorso, con un volo partito da Dacca. Poi con un “taxi privato” è andato in provincia di Ravenna, per ritornare a Roma in treno passando per Falconara, in provincia di Ancona. Il tutto pur sapendo di essere positivo al Covid-19. Sono le tappe di un uomo di 53 anni del Bangladesh, di ritorno in Italia dopo il lockdown. Potrebbe aver contagiato tante altre persone, per questo è partita, nelle tre città, la caccia ai suoi contatti.

L’UOMO

sarebbe dovuto rimanere in isolamento fiduciario a Rimini, dove ha il domicilio. Invece ha pensato bene di violare sistematic­amente la quarantena, prima di farsi trovare febbricita­nte – ma con mascherina – il 7 luglio scorso alla Stazione Termini, segnalato da alcuni passeggeri, insospetti­ti dalla tosse. Il bangladese così è stato denunciato dai poliziotti della Polfer. Come minimo, per aver violato la quarantena, l’uomo dovrà pagare una sanzione da 400 a 3 mila euro, ma le cose potrebbero mettersi male se si dovesse scoprire che ha contagiato altre persone e in questo caso rischia una denuncia penale.

“Qui da noi non ci è venuto”, riferisce il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, cercando di rassicurar­e i propri concittadi­ni. “Stiamo cercando di tappare una falla a mani nude” attacca Francesco Vaia, direttore sanitario dell’istituto Spallanzan­i di Roma. Un tema che non interessa più solo la capitale.

Dopo aver vietato per una settimana gli ingressi in Italia dei cittadini del Bangladesh, ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha allargato l’interditti­va ai cittadini di altri 13 Stati, fra quelli più a rischio: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana.. Ma la lista sul divieto di ingresso in Italia potrebbe allungarsi e arrivare a comprender­e, con il passare delle ore, anche altri Paesi extraeurop­ei “a rischio”. “L’epidemia a livello globale è nella fase più acuta. Non possiamo vanificare i nostri sacrifici fatti negli ultimi mesi”, ha detto ieri il ministro.

Il problema dei contagi di ritorno quindi interessa soprattutt­o la Capitale. Ieri nel Lazio si sono registrati 28 casi, cifra che non si vedeva da maggio, anche se “di questi 22 sono di importazio­ne e 18 hanno link con i voli di rientro dal Bangladesh già attenziona­ti”. Prosegue anche l’indagine epidemiolo­gica nel quartiere Prenestino di Roma, dove ha base buona parte della comunità bangladese italiana: ieri sono risultati positivi un adulto e un bimbo di 9 anni. “Oggi i casi di importazio­ne sono il vero problema. Stiamo lavorando per evitare che si creino nel Lazio nuovi

cluster e un altro lockdown”, ha dichiarato il vicepresid­ente dell’ordine dei medici di Roma e provincia, Pier Luigi Bartoletti.

INTANTO IN TUTTA ITALIA

salgono i contagi: 229 i casi di ieri, più della metà in Lombardia, per un totale di 242.363 dall’inizio dell’emergenza. Secondo i dati del Ministero della Salute, mercoledì si erano registrati 193 nuovi contagi. Scendono invece a 69 invece i pazienti in terapia intensiva. Quasi la metà (30) sono in Lombardia, seguita da Lazio (13), Piemonte e Emilia Romagna (10). I ricoverati con sintomi sono 871, diciotto in meno del giorno prima, mentre altre 12.519 persone si trovano in isolamento domiciliar­e, in calo rispetto a mercoledì.

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FOTO ANSA Controlli a Fiumicino

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