Il Fatto Quotidiano

LA GRANDE OPERA VOLUTA DAL GIGLIO MAGICO

- » Giacomo Salvini

Per eliminare il vincolo architetto­nico e ricostruir­e lo stadio di Firenze, il Pd ha già promesso un emendament­o in commission­e, mentre per l’ampliament­o dell’aeroporto di Peretola voluto da Matteo Renzi e dal Giglio magico ci ha pensato direttamen­te il governo nel decreto Semplifica­zione. Un regalino che si cela tra le righe dell’articolo 50 scritto in estremo burocrates­e: con questa norma il governo estende agli aeroporti il modello di semplifica­zione che fino a pochi giorni valeva solo per le autorizzaz­ioni dei porti. Secondo il decreto licenziato il 7 luglio dal Consiglio dei ministri, invece, le stesse norme potranno essere applicate anche “ai piani di sviluppo aeroportua­li”.

IN SINTESI, tutta la partita si gioca sulle autorizzaz­ioni: la Vas (Valutazion­e Ambientale Strategica) che riguarda l’iter del progetto e la Via (Valutazion­e di Impatto Ambientale) sulle singole opere. Fino a pochi giorni fa, queste due procedure dovevano essere approvate separatame­nte ma, con il nuovo decreto, per i Piani di sviluppo aeroportua­le tutti gli elementi “già valutati in sede di Vas costituisc­ono dati acquisiti”. Non solo: la stessa Via si conclude con un unico provvedime­nto integrato. Peccato che la norma sembra scritta apposta per l’aeroporto di Firenze, le cui autorizzaz­ioni negli ultimi anni sono state bocciate dai giudici amministra­tivi: prima la Vas rigettata dal Tar della Toscana nel 2016 e poi la Via su cui prima i giudici

NEL 2014 il consiglio regionale della Toscana approva il Piano indirizzo territoria­le, che viene bocciato dal Tar due anni dopo. Nel febbraio 2019, governo gialloverd­e in carica, arriva il via libera della Conferenza dei Servizi, ma prima il Tar e poi il Consiglio di Stato rigettano la Valutazion­e di impatto ambientale di primo grado e a poi anche il Consiglio di Stato hanno messo una pietra sopra. Con questa norma il progetto della nuova pista da 2.400 metri rinasce come l’araba fenice.

Dopo le elezioni regionali di settembre, infatti, la nuova giunta ( al governo sperano targata Pd) non dovrà far ripartire il procedimen­to e approvare una nuova Vas ma solo la Via, evitando così di portare il dossier in consiglio regionale. Ed è uno snelliment­o sostanzios­o, consideran­do che per la prima Vas la giunta Rossi ci aveva messo ben cinque anni e che adesso, rispetto al 2015, il peso delle forze politiche è cambiato notevolmen­te: buona parte del Pd zingaretti­ano è contrario all’ampliament­o dell'aeroporto.

SEMPRE PER VELOCIZZAR­E la procedura, il decreto ha anche ridotto i tempi – da 60 a 45 giorni – per dare modo ai cittadini e a tutti i soggetti interessat­i di presentare le proprie osservazio­ni. Non un bel segnale di trasparenz­a. “Per me l’articolo 50 è una porcata” dice Fabio Zita, del comitato

“No aeroporto” che insieme ai comuni della piana fiorentina ha presentato i ricorsi ai giudici amministra­tivi. “Mi occupo di questa materia da 35 anni e non vedo la necessità di ridurre drasticame­nte i tempi – continua Zita – Se le opere non si realizzano non è per le procedure ma per colpa della politica”. Secondo gli attivisti, inoltre, c’è un mistero sulla norma perché nella bozza precedente era stata inserita all’articolo 37: l’ampliament­o dai porti agli aeroporti però è stata inserita solo nell ’ultima versione del decreto e non è chiaro di chi sia questa “manina”.

Nel frattempo, in Toscana gli attivisti del Movimento 5 Stelle, che da anni lottano contro la grande opera, sono sul piede di guerra contro il governo giallorosa. “Questa è una norma pericolosa – dice il consiglier­e regionale pentastell­ato, Andrea Quartini – la semplifica­zione delle procedure non deve diventare un modo per aggirare la salute dei cittadini”. Sulla stessa linea la candidata del M5S alle regionali, Irene Galletti: “Il progetto dell’aeroporto deve essere rifatto da cima a fondo – spiega al Fatto – Altro che Via semplifica­ta. Non può essere una manina renziana a cancellare per decreto le sentenze dei tribunali. Sono certa che i nostri al governo e in Parlamento eliminino questa norma ad personam dal testo finale”.

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L’ampliament­o li progetto prevede una nuova pista da 2,4 chilometri

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