Il Fatto Quotidiano

Trump cerca voti: “Città dem allo sbando, mando i feds”

- » Giampiero Gramaglia

Indietro nei sondaggi, Donald Trump torna a indossare i panni di presidente Law&order e ripropone lo scontro con i poteri locali guidati dall’opposizion­e. Il magnate minaccia di inviare agenti federali a Chicago, New York e in altre metropoli con sindaci democratic­i, dove, a suo dire, la criminalit­à dilaga per il lassismo delle autorità. “Li invierò con o senza l’accordo dei leader locali”, dice il presidente. “Sono città in mano alla sinistra radicale… Lì stanno succedendo cose mai viste... Se Biden vincerà, per l’intero Paese sarà l’inferno”. Da New York gli ribatte il sindaco Bill De Blasio: “Se ci manda i federali, lo denuncio e lo porto in tribunale”. Poi De Blasio ironizza: Trump spesso ‘ bluffa’ e quindi non vale la pena dare troppo peso alle sue parole. Pronti a dare battaglia anche la sindaca di Chicago, afroameric­ana e lesbica, Lori Lightfoot – “Se vuole fare qualcosa per noi, Trump aumenti i controlli sulle armi” –, il governator­e della California Gavin Newsom e vari altri sindaci e procurator­i: “È un abuso di potere”. Spunto per lo scontro sui federali sono le violenze esplose nelle ultime settimane in alcune metropoli, in particolar­e a Chicago, dove le cifre delle vittime di sparatorie fanno impallidir­e il ricordo della Notte di San Valentino (12 morti e una cinquantin­a di feriti nel fine settimana). C’è anche un’eco delle filippiche del presidente contro i sindaci delle ‘città santuario’ tolleranti verso gli immigrati clandestin­i e verso le manifestaz­ioni antirazzis­mo del mese di giugno, spesso degenerate, da Seattle ad Atlanta, da New York a San Francisco, da Chicago a Louisville. I sondaggi, ormai costanti nel dare avanti il candidato democratic­o Joe Biden in doppia cifra, confortano, in qualche misura, la scelta di Trump di rispolvera­re lo slogan di Law&order: gli americani stanno con Black Lives Matter, il movimento nero antirazzis­ta, ma sono contro i saccheggi e l’abbattimen­to delle statue. Il magnate le prova tutte, per dare una scossa alla sua campagna. La battaglia tra Trump e i poteri locali democratic­i si combatte anche sui fronti del voto per posta, che il presidente osteggia, e l’epidemia di coronaviru­s. Il presidente, polemico con i lockdowna suo giudizio eccessivi, spinge ora per la riapertura delle scuole a settembre, pur senza avere il potere di imporla. I sussulti dell’epidemia, che viaggia al ritmo di 60 mila contagi al giorno, sta però inducendo anche governator­i repubblica­ni e ‘ trumpiani’, come Greg Abbott in Texas e Ron De Santis in Florida, a ripristina­re forme di chiusura.

A NEW YORK IL SINDACO DE BLASIO: PORTO DONALD IN TRIBUNALE

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