Il Fatto Quotidiano

Alla festa del Papeete mancano gli invitati: Salvini si sveglia male

- » Gianluca Roselli

Doveva essere la prima uscita pubblica da quando è scoppiato il caso dei camici. Il primo incontro di Attilio Fontana col pubblico in carne e ossa. Quello leghista della festa di Cervia, dove ieri sera il governator­e lombardo avrebbe dovuto essere ospite d’onore. L’attesa era enorme, anche da parte della stampa, ma a metà pomeriggio Fontana ha dato forfait, a causa di un leggero malore, dovuto forse alla diverticol­ite di cui soffre. “Il mio fisico mi ha avvertito: Attilio prenditi qualche giorno di riposo. Sono quindi costretto a disdire tutti gli impegni e con estremo rammarico non potrò esser presente questa sera (ieri, ndr) a Cervia per incontrare la famiglia della Lega”, ha fatto sapere il presidente lombardo. Matteo Salvini lo aspettava. “Sono contento che viene anche quel galantuomo di Fontana. Tra 2 anni e mezzo sono sicuro che sarà stra-riele tto”, diceva il Capitano ieri mattina all’hotel Miami del Papeete Beach, per presentare la kermesse romagnola, quando ancora non si sapeva della disdetta.

QUALCHE MALIGNO nel partito pensa però che forse questo malore sia cascato a fagiolo e abbia di fatto evitato domande scomode o nuovi scivoloni. Il problema è che Fontana non è stato l’unico a dare buca, e se l’andazzo continua bisognerà trovare ogni sera dei sostituti.

Altro grande assente alla festa di Cervia sarà infatti Giancarlo Giorgetti, previsto per la sera di lunedì. Il motivo ufficiale è che quel giorno il leghista sarà a Genova per l’inaugurazi­one del Ponte Morandi. In realtà Giorgetti sembra non avere alcuna intenzione di farsi vedere alla festa della Lega romagnola che fa tanto Papeete. “Sto in vacanza su Marte”, ha risposto qualche tempo fa l’ex sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio a un giornalist­a che gli chiedeva notizie di sé. Segno di un isolamento sempre più impenetrab­ile e del malessere profondo di chi non riesce più incidere nel partito come una volta. Poi c’è chi dice che Giorgetti si sia voluto prendere una pausa col benestare di Salvini e che presto tornerà. Ironia della sorte, però, lunedì a sostituirl­o sarà Alberto Bagnai, da poco nominato da Salvini a capo del Dipartimen­to economico del partito proprio al posto di Giorgetti. Uno che la pensa al suo opposto.

Per il leader, intanto, questo ritorno in riviera romagnola, a Milano Marittima, nel “suo” Papeete, non ha più il gusto fresco del mojito, ma quello amaro della sconfitta. Il leader leghista è arrivato giovedì nel tardo pomeriggio, proprio mentre il Senato votava per mandarlo a processo per Open

Arms, in tempo per un bagno al tramonto e un aperitivo in spiaggia. Anche ieri, però, al risveglio, l’umore era pessimo, nonostante i sorrisi forzati e l’esibizione dei figli su Twitter. “Mi sono svegliato un po’ incazzato, convinto di aver subìto un’ingiustizi­a senza senso. Non volevo una medaglia per aver bloccato gli sbarchi, combattuto gli scafisti e ridotto i morti in mare, ma rischiare 15 anni di carcere mi sembra una follia”, afferma il leader leghista. Anche se, aggiunge, “in questi giorni mi hanno scritto più di 200 avvocati pronti a difendermi”. Chi lo conosce bene, però, sa che i processi lo spaventano, anche perché esiste il rischio, in caso di condanna, di non potersi ricandidar­e. E per gli effetti della legge Severino potrebbe anche decadere da senatore, come accadde per Berlusconi. “A Catania spero di non trovare un Palamara, un cugino di Palamara, u n’amante di Palamara… ”, sussurra. Anche se poi Salvini è convinto che tutta questa storia gli faccia riguadagna­re i consensi perduti. “Alle Regionali recupero 10 punti e vinco”, dice. Nel frattempo se la prende con la stampa: “L’u more nero lo lascio al Corriere della Sera, che ormai è peggio del

Fatto Quotidiano”, afferma.

Nemmeno il messaggio d’incoraggia­mento del premier ungherese Viktor Orbàn lo rasserena.

Questa sera, però, il protagonis­ta della festa della Lega sarà lui e potrà sfogarsi davan

Due forfait Fontana rinuncia per colpa di un malore, Giorgetti con la scusa che deve andare a Genova: fuggi fuggi dal palco di Matteo

ti al suo popolo. Martedì, invece, toccherà a Luca Zaia. Il leader in pectore che, per ora, non vuol essere leader. Per il resto, il tempo passa tra una nuotata in mare o in piscina, una grigliata di pesce, un drink analcolico, un giro in bicicletta e molto sole. Con lui tutta la truppa dei nuovi fedelissim­i. Forse arriverà anche Francesca, chissà. Le cubiste, i dj set con l’inno di Mameli e i balli a torso nudo sono ormai un lontano ricordo.

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Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti e Attilio Fontana LAPRESSE/ANSA
Nei guai Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti e Attilio Fontana LAPRESSE/ANSA
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