“Bolsonaro paralizzato di fronte alla pandemia Non reggerà alla crisi”
Brasile Pronto a sfidare il presidente nel 2022 per la sinistra, racconta: “I respiratori li ho fatti arrivare io dall’africa”
Accanto ai ritratti di San Francesco e Santo Antonio, Flavio Dino, membro del Partito comunista brasiliano – rieletto governatore dello stato del Maranhão nel 2018 – ha posto le foto di Allende, Che Guevara, Ho Chi Minh e Mandela. La loro presenza, secondo il governatore, è “parte della stanza dei bottoni” e un simbolo d’appartenenza del politico che si definisce “socialista cristiano” e figlio della Teologia della Liberazione.
Flavio Dino è riuscito a tessere alleanze impensabili, grazie al dialogo e all’azione politica in uno Stato storicamente dominato da oligarchie che hanno segnato secoli di miseria. Nel Brasile polarizzato di oggi, il Maranhão è divenuto un’oasi di solidarietà e il bastione della sinistra contro il bolsonarismo.
Lei è comunista, com’è la sua relazione con il governo d’estrema destra Bolsonaro?
È una sfida. Abbiamo paradigmi ben diversi sulla struttura della società, nella misura in cui loro adottano un modello di concentrazione della ricchezza e del potere nella mani di pochi, mentre noi abbiamo una prospettiva totalmente democratica che difende la giustizia sociale. Persino in questo momento che combattiamo il coronavirus, veniamo fortemente ostacolati. Ciò dimostra l’attitudine negativa del governo Bolsonaro non solo contro il governo del Maranhão, ma, lo posso affermare in maniera categorica, contro tutti i governatori. Il bolsonarismo non è in grado di sopportare meccanismi di controllo del suo potere dispotico.
Ci si chiede se ci sarà un golpe in Brasile, ma in realtà militari sono già al potere. Neanche durante la dittatura i militari hanno occupato così tanti incarichi civili: è incostituzionale. Quindi questa colonizzazione da parte loro del servizio pubblico è illegittima. Eppure si sentono legittimati da questa convivenza con la politica a perpetrare comportamenti anche illegali per avere benefici personali. Bisogna puntualizzare che non tutte le Forze
Armate sono coinvolte in questo, tuttavia nessuno fa nulla per impedire che avvengano. Quale è il destino che prevede per il governo Bolsonaro?
Credo che vi sia un impasse molto profondo, non vedo il governo federale in condizione d’affrontare quello che sta per succedere nel Paese dal punto di vista economico. Bisogna cominciare a pensare a soluzioni che riguardino l’occupazione, la generazione di ricchezza. Ma il governo è assolutamente inerte.
Casa pensa della gestione della pandemia da parte del governo Bolsonaro?
Penso che abbia fatto poche cose giuste e molte sbagliate. L’approccio di Bolsonaro di negare la gravità del coronavirus ha causato delle conseguenze gravissime, soprattutto quando ha preso a sabotare le misure di sicurezza riconosciute per diffondere le false soluzioni. Il governo federale non ha assunto un ruolo di coordinatore nazionale. Non ci sono dubbi che il principale responsabile del disastro sanitario che si sta verificando in Brasile sia Bolsonaro. Avrebbe dovuto guidare lo sforzo per le forniture delle attrezzatura sanitarie. Al contrario, gli Stati e i municipi hanno dovuto rivolgersi al mercato selvaggio per averle senza alcun sostegno da parte sua. Una partita di ventilatori acquistati dai governatori del “Consorcio Nordeste” in Cina ci è stato sequestrato negli Stati Uniti. Avevamo avuto la soffiata che il materiale era stato bloccato a causa di pressioni dello stesso governo americano che, con l’a u si l i o delle autorità sanitarie locali, hanno bloccato la spedizione che, dalla Cina, avrebbe dovuto raggiungere lo Stato di Maranhão. Quindi siamo ricorsi alla strategia di far passare la merce per l’africa. Attraverso società private, tra cui la Etiopia Airlines, siamo riusciti ad avere i ventilatori cinesi facendoli passare per una rotta più sicura.
Che cos’è il “Co ns o r ci o Nordeste”?
Si tratta di un’as sociaz ione pubblica di nove Stati che promuovono s c a m b i c o mmerciali, ma anche una azione congiunta nei confronti del governo federale. É un modo per ottimizzare le expertise, con cui siamo riusciti a combattere le diseguaglianze regionali sociali. Il Consorcio divulga anche gli obiettivi regionali nell ’ ambito delle politiche sociali. Il Nordest ha molti aspetti positivi e può aiutare gli altri Stati a trovare soluzioni. Anche così si lotta contro l’idea di un territorio unico pieno di problemi.
Molti dicono che lei sarà il candidato della coalizione di sinistra alle presidenziali del 2022. Sono fake news o conferma questa ipotesi?
Credo che sia presto per parlarne, perché davvero stiamo viviamo un momento difficile e poi ci saranno prima le elezioni amministrative. Ma se ci sarà un’unione del campo progressista, anche solo in parte, è chiaro che mi potrei candidare. È importante, però, definire il programma anche politico, perché non si può partecipare in maniera frammentata alle elezione, e io non voglio contribuire a dividere la sinistra proprio mentre mi candido a trainare il campo progressista. Se si verificherà questa convergenza di forze politiche, allora senza dubbio posso essere il candidato.
L’esecutivo non è in grado d’affrontare ciò che succederà dal punto di vista economico