Il Fatto Quotidiano

Arrivano i Dpcv

- » Marco Travaglio

Siccome Matteo Salvini – cui non difetta l’um ori sm o, quando parla sul serio – ha annunciato che “l’anno prossimo tornerò al Papeete Beach da presidente del Consiglio”, cresce il rammarico in tutto il Paese per non averlo avuto al governo anche nell’anno in corso. Ecco i primi 21 Dpcv (Decreti del Presidente Cazzaro Verde) che, al posto di Conte, avrebbe varato durante la pandemia. Dpcv n.1/21 febbraio (primi focolai a Codogno e Vo’, 1 morto):

“Chiudere tutta l’italia. Non penso solo ai barconi e ai barchini. Penso ai controlli di chiunque entra in Italia ed esce dall’italia: evidenteme­nte, qualcosa non funziona. Da oggi chiunque entri in Italia con qualunque mezzo di trasporto, dalla zattera all’aeroplano, venga controllat­o”. Dpcv n.2/22 febbraio (zone rosse nel Lodigiano e a Vo’):

“Quando c’è di mezzo la salute, meglio una precauzion­e in più che in meno”. Dpcv n.3/23 febbraio (foco

laio ad Alzano, 3 morti): “Chiudere, blindare, controllar­e, bloccare, proteggere prima che il disastro sia totale”. Dpcv n.4/24 febbraio (229 infetti, 6 morti): “Non è il momento delle mezze misure: servono provvedime­nti radicali, serve l’ascolto dei virologi e degli scienziati, servono trasparenz­a, verità e un’informazio­ne corretta, servono controlli ferrei ai confini su chi entra nel nostro Paese”.

Dpcv n.5/27 febbraio (650 infetti, 17 morti, boom di contagi nella Bergamasca): “L’italia riparte. Alla faccia di chi se la prende con medici, infermieri, governator­i e sindaci, saranno ancora una volta cittadini, famiglie e imprese a salvare questo splendido Paese. Accelerare, aiutare, sostenere, riaprire, ripartire. Riaprire tutto al più presto per rilanciare: fabbriche, negozi, gallerie, palestre, discoteche, ristoranti, bar, centri commercial­i, teatri. Tornare alla normalità”. “L’italia è il Paese più bello del mondo, veniteci. Venire a fare turismo in Italia è bello, sano e sicuro. Per responsabi­lità di qualcuno sembra che fare la settimana bianca in Trentino, Piemonte, Val d’aosta, visitare la splendida Venezia e i bronzi di Riace, andare in terra di Sicilia o di Sardegna sia pericoloso, no no no!”. Dpcv n.6/28 febbraio (821 infetti, 21 morti): “Aprire, aprire, aprire! Si torni a produrre, a comprare, al sorriso!”. Dpcv n.7/29 febbraio (1.128 infetti, 29 morti): “Il mondo deve sapere che venire in Italia è sicuro, perché siamo un Paese bello, sano e accoglient­e, altro che ‘lazzaretto d’europa’, come qualcuno sta cercando di farci passare”. “Rinviare Juventus- Inter a maggio che senso ha??? Porte aperte o porte chiuse, per me si doveva giocare”.

Dpcv n.8/4 marzo (2.706 infetti, 107 morti: chiusi ritrovi pubblici, scuole, università): “Un Paese serio e civile aiuta le mamme e i papà che lavorano”.

Dpcv n.9/9 marzo (9.171 infetti, 463 morti: due giorni dopo la chiusura di Lombardia e altre 14 province): “Zona rossa in tutta l’italia”.

Dpcv n.10/10 marzo (10.149 infetti, 631 morti): “Fermiamo tutta Italia per i giorni necessari. Chiudere prima che sia tardi”. “Zona rossa in tutta Europa”.

Dpcv n.11/13 marzo (17.660 infetti, 1.266 morti: chiusi locali e commercio al dettaglio in tutt’italia): “Prima si chiude Schengen, meglio è”.

Dpcv n.12/21 marzo (53.578 infetti, 4.825 morti: lockdown nazionale, spostament­i vietati, chiuse le attività): “Chiudere tutto”.

Dpcv n.13/26 marzo( 80.539 infetti, 8.165 morti): “La mia proposta di riaprire tutto nasceva evidenteme­nte da una mia valutazion­e scientific­amente sbagliata”.

Dpcv n.14/4 aprile (124.632 infetti, 15.362 morti): “Riaprire le chiese ai fedeli per Pasqua, permettiam­o a chi crede di andare a messa. Si può andare dal tabaccaio, al supermerca­to, allora perché non si può curare l’anima?”.

Dpcv n.15/14 aprile (162.488 infetti, 21.067 morti): “Riaprire in sicurezza il prima possibile”.

Dpcv n.16/16 aprile (168.941 infetti, 22.170 morti): “Chiedere la riapertura da parte della Lombardia è un grande segnale di concretezz­a e di speranza. Altri Paesi riaprono, non possiamo rimanere indietro”.

Dpcv n . 17 / 1 8 magg i o (225.886 infetti, 32.007 morti: inizia la fase 2 con riaperture graduali): “Oggi in piazza Duomo a Milano la Lega dovrà stupire il mondo. E il 2 giugno tutto il centrodest­ra in piazza del Popolo a Roma contro il governo”.

Dpcv n.18/9 giugno (dopo la manifestaz­ione di piazza del Popolo, senza distanziam­ento e con continui selfie senza mascherina con i fans): “Potrò abbassarmi la mascherina per parlare con una signora, no?”.

Dpcv n.19/27 luglio (convegno in Senato, parlando ai relatori accanto a lui senza distanziam­ento): “La mascherina non ce l’ho e non la metto... Il saluto col gomito è la fine della specie umana: se uno mi dà la mano, io gliela do”.

Dpcv n.20/2 agosto( a un minorenne con la mascherina accanto a lui sul palco a Cervia): “Puoi toglierla, la mascherina!”.

Dpcv n.21/3 agosto: “La mascherina quando è necessario si mette. Nei luoghi chiusi, in treno: io la metto. Ai ragazzi dico: usate la testa. Mantenete la distanza, rispettate quello che la scienza ci chiede di fare”. Lo portano via.

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