Il Fatto Quotidiano

Treni fuorilegge: il Nord si ribella ai distanziam­enti

- E. S.

Ècaos dopo l’ordinanza del ministro Speranza che ristabilis­ce il distanziam­ento a bordo sui treni per evitare il contagio da Covid. Regola che, peraltro, vale anche per i mezzi pubblici, che paiono invece sempre più affollati nelle grandi città.

LA POLEMICA esplode non solo per i treni ad alta velocità, ma anche per i regionali: riguardo a questi ultimi i viaggiator­i sono confusi. In Piemonte, per esempio, si viaggiava a scacchiera per un certo periodo, poi la giunta Cirio aveva consentito di stare vicini, come in Liguria. Adesso le cose sono di nuovo cambiate e torna l’obbligo dello stare lontani. Il pendolare tipo che nel weekend viaggia tra le due Regioni non sa più come comportars­i. Nelle stazioni di Milano e Torino ieri mattina c’era ressa. Centinaia i viaggiator­i risentiti perché avevano scoperto da poche ore che non ci sarebbe stato più posto, a causa delle nuove regole del governo che impongono che si viaggi lasciando sempre un posto libero a fianco.

Sono soprattutt­o i governator­i del Centro-nord a ribellarsi, facendo blocco comune contro Roma per bypassare il nuovo vincolo del 50%. A partire da Liguria e Lombardia, che ieri non avevano ancora revocato le ordinanze per il liberi tutti emanate venerdì. Sulla stessa linea anche il Piemonte, che non assicura di garantire quanto chiesto dal governo. “Ci faremo sentire affinché la situazione venga sanata”, afferma l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi, che il 10 luglio aveva abolito il distanziam­ento sociale, anche se non era chiaro a tutti i piemontesi, che come gli altri passeggeri d’italia non riescono più a stare dietro ai cambi di passo, nel disorienta­mento generale. La confusione regna anche all’interno delle singole regioni.

A MILANOLA società che gestisce bus e tram, Atm, è decisa a mantenere il distanziam­ento “in attesa di un chiariment­o”. Regola che dovrebbe valere anche in Piemonte, dove però – perlomeno a Torino – resta irrealizza­bile anche a causa dello stop, in alcune tratte, della metro. Anche il Nord-est si mostra battaglier­o. “Non si capisce perché i lavoratori che stanno vicini con la mascherina al lavoro non possano fare lo stesso sui mezzi di trasporto”, tuona dal Veneto il governator­e Luca

REGOLE “RIVOLTA” DI LOMBARDIA, VENETO, LIGURIA E PIEMONTE

Zaia. Gli fa eco Giovanni Toti dalla Liguria: “Il governo continua con una strada e una metodologi­a spiacevole”. Morale, ognuno fa di testa sua. La stretta non dovrebbe riguardare gli aerei, per i quali le regole rimarranno quelle attuali. “Il Comitato Tecnico Scientific­o è a lavoro su questo e io ho espresso una posizione molto chiara”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.

Sui treni e gli altri mezzi pubblici lo scontro tra governo e Regioni è destinato a durare. E sono praticamen­te esauriti tutti i biglietti per i Frecciaros­sa in partenza da Milano per il Sud Italia nel prossimo fine settimana. Un giorno importante sarà mercoledì, quando il Comitato tecnico scientific­o (Cts) incontrerà il ministro delle Infrastrut­ture Paola De Micheli per esaminare il nuovo protocollo dei trasporti. Si tornerà a parlare del distanziam­ento sui treni, dopo che gli esperti si sono schierati nei giorni scorsi contro un allentamen­to della disciplina di sicurezza.

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La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli (Pd)
FOTO ANSA Non solo treni La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli (Pd)

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