Il Fatto Quotidiano

Trattativa ferma tra Cdp e Atlantia Slitta pure l’intesa sulla concession­e RINVIO

-

Che il governo non si sarebbe presentato a Genova con lo scalpo ottenuto dell’uscita dei Benetton era noto da giorni. Ieri però si è aggiunto l’ulteriore allungamen­to dei tempi. La ministra dei Trasporti Paola De Micheli ha ammesso che domani non ci sarà la firma con Autostrade per l’italia (Aspi) per il rinnovo del Piano economico finanziari­o e del nuovo “Atto aggiuntivo”. È un passo fondamenta­le per riequilibr­are la concession­e a favore della parte pubblica in base all’accordo sancito col governo. Serviranno diversi incontri tecnici per capire se le proposte di Aspi sono coerenti con il nuovo modello tariffario voluto dall’autorità dei

Trasporti. L’intesa necessita poi di un parere dell’avvocatura e dovrà infine passare al vaglio degli organi tecnici, a partire dal Cipe.

L’accordo è fondamenta­le per dare un valore ad Autostrade e sbloccare la trattativa tra Atlantia e la Cassa Depositi e Prestiti. Ieri gli uomini della holding controllat­a dai Benetton hanno chiesto un rinvio a metà settimana dell’incontro previsto in giornata. La distanza tra le parti è notevole. Nei piani del governo Cdp dovrebbe assumere il controllo con un aumento di capitale che la porti al 33% di Aspi, Atlantia venderebbe poi a investitor­i graditi alla Cassa un altro 22%, infine Aspi verrebbe scissa dalla holding e quotata permettend­o ai soci, in primis i Benetton, di uscire. Manca però l’accordo su due punti fondamenta­li. Il primo è il valore di Aspi (sotto i 6miliardi Altantia non avrebbe perdite a bilancio, sopra ci guadagnere­bbe pure). La holding vuole anche un meccanismo compensati­vo in caso il valore della quotazione di Aspi risulti superiore a quello di ingresso di Cdp. Il secondo è la manleva legale chiesta da Cdp: Atlantia non ne vuole sapere. NIENTE FIRMA DOMANI. LITE SU PREZZO E MANLEVA

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy