Il Fatto Quotidiano

Da Palm Beach al suicidio: ecco chi era l’amico dell’élite

- M. A. G. IACCARINO

Jeffrey Edward Epstein: miliardari­o, criminale, suicida. Pedofilo e abile manipolato­re di ragazze giovanissi­me divenute sue “schiave sessuali” secondo gli inquirenti. I problemi del magnate con la giustizia cominciano nel 2005, quando la polizia di Palm Beach in Florida – dove l’imprendito­re aveva una delle sue innumerevo­li residenze –, comincia a investigar­e dopo una denuncia di molestia sessuale su minore. Nel 2008 Epstein si dichiara colpevole per istigazion­e alla prostituzi­one, sconta 13 mesi di custodia domiciliar­e. Nella prima indagine che lo riguarda i federali riescono a raggiunger­e 36 minorenni violate dal m o

ghul , nella seconda il numero di vittime aumenterà a di sm is ura, fino a raggiunger­e le centinaia. Ne l 2 0 1 9 , con l’acc usa di traffico di minori, Epstein finisce in manette. Nello scandalo rimangono coinvolti membri dell’élite politica americana e internazio­nale: tra loro ci sono Bill Clinton, Donald Trump, il principe Andrea. Viene accertato il coinvolgim­ento negli abusi della sua fidanzata, Ghislaine Maxwell, adesso sotto processo per aver preso parte a traffici e perversion­i del compagno. La storia del finanziere nato a New York nel 1953, la stessa città dove è stato trovato impiccato misteriosa­mente in una cella del Metropolit­an Correction­al Center nel 2019, rimane fitta di enigmi: gli stessi che circondano foto e video con cui Epstein avrebbe ricattato politici e imprendito­ri che partecipav­ano alle sue feste, uomini potenti a cui forniva in pasto ragazze giovanissi­me.

IL TRAFFICO CONDANNATO PER ABUSI, POI INQUISITO PER PROSTITUZI­ONE

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