Il Fatto Quotidiano

Rider, il confronto esclude le sigle a favore delle App

- ROBERTO ROTUNNO

Il tavolo dei rider è ripartito ieri al ministero del Lavoro, ma le distanze sono le stesse che lo fecero saltare a dicembre 2018: le aziende che consegnano cibo a domicilio insistono nel considerar­e lavoratori autonomi i fattorini; i sindacati confederal­i e autonomi chiedono le tutele del lavoro dipendente. Una salita ripida quanto venti mesi fa, anche perché la ministranu­nzia Catalfo ha invitato solo i sindacati “di lotta”. Assenti i rappresent­anti dell ’ Ugl, sigla che in questa trattativa è disposta a fornire la sponda alle imprese. Il sindacato di destra è alleato con l’anar, associazio­ne di rider nata a settembre 2019 su posizioni pressoché congruenti con quelle delle piattaform­e, a partire dalla difesa delle paghe a cottimo, cioè ancorate al numero di consegne. Assodelive­ry, che rappresent­a i big del settore come Deliveroo, Glovo e Just Eat, sarebbe più che contenta nell’averli come contropart­e e firmare con loro il contratto nazionale. Ma la ministra non ha invitato né l’ugl né l’anar, esclusione che suona come una delegittim­azione. Assodelive­ry ne ha comunque invocato la presenza sebbene solo implicitam­ente facendo riferiment­o al desiderio di includere i “sindacati comparativ­amente rappresent­ativi”. E infatti l’ugl è da settimane impegnata in una rincorsa alla rappresent­atività, con l’anar stessa intenta nell ’organizzar­e giornate di tesseramen­to. Si vedrà se il ministero proseguirà con la linea dura o sarà costretta a estendere gli inviti per settembre. Per ora, dall’altro lato del tavolo c’è un fronte compatto formato da Cgil, Cisl, Uil e la rete Rider X i diritti, alla quale aderiscono Deliveranc­e Milano e Rider Union Bologna, Napoli, Palermo e Roma. Le rivendicaz­ioni sono la paga oraria, un monte ore garantito, i diritti sindacali, le ferie, la malattia. Risultati finora impensabil­i visto il modo di ragionare delle app; l’obie ttivo del governo è ambizioso consideran­do l’insidia delle organizzaz­ioni vicine alle aziende pronte a fare irruzione.

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