Uau: app anti-omofobi e per il lido. Ma la privacy?
Dalla mappatura dei preti pedofili alle visite dal medico, passando per sesso, shopping e bollette: tutto ormai si fa tramite smartphone
Tutto è davvero iniziato con Immuni, l’assai discussa app creata per aiutarci a combattere l’epidemia (la stessa che utilizza la tecnologia per avvertire gli utenti che hanno avuto un’esposizione a rischio, anche se sono asintomatici)? Ed è divenuto, poi, “endemico”(la definizione è d’uopo) con il cascame di app regionali adesso scaricabili per prenotare il proprio posto al sole nelle nostre spiagge?
In realtà, no. Certo, è vero che sette ragazzi de La Maddalena in Sardegna si sono inventati Uau , per controllare lo stato di affollamento delle spiagge; che nella riviera romagnola per andare al mare devi avere sul tuo cellulare Click to beach; e che più diffusamente la più scaricata è la tautologica ibeach, con cui riservare ombrellone e lettino (Marche, Sicilia, Toscana, Campania).
L’appfollia, però, non è una reazione al Covid-19, che ne ha indubbiamente ampliato le ramificazioni. Essa fa ormai parte della nostra esistenza. Tanto che, sorvolando la questione privacy o della perdita dell’humanitas, con le app paghi le bollette, prenoti un tavolo, ti dai agli acquisti, conosci persone. Ne sorgono invero ogni giorno delle più curiose, a volte anche utili come telemedicine, che consente di realizzare la visita dal medico tramite smartphone. L’ultima in ordine di tempo è Shinigami Eye s, che nasce come un’estensione di Google Chrome e segnala sul web le persone ritenute transfobiche od omofobe. Funziona a colori: una volta caricato, il nome diventa rosso. Non mancano, ovviamente, i vari Salvini, Meloni, Pillon e anche l’autrice di Harry Potter, J.K. Rowling. E perché privarsi di Priest Advisor, il progetto di app lanciato dal sito “Rete Abuso” per indicare i posti in cui è possibile incontrare religiosi denunciati o indagati per molestie? Lanciando, dunque, l’app non compariranno i più prelibati ristoranti della zona o i più convenienti alberghi. No: dal nero dei sacerdoti indagati all’estero al giallo dei casi ancora in attesa di giudizio, le diocesi sono classificate cromaticamente. Per i più giovani, c’è invece, Sbullit: un gioco a quiz che vuol sensibilizzare i ragazzi a un uso corretto dei social e avversare il bullismo. Si diceva “anche utili”, certo. Spaventosamente. Perché prende sempre più corpo il profilo della profezia Singularity in cui il geniale Stephen Hawking si chiedeva: potranno un giorno le macchine evolversi fino alla messa in scacco delle nostre volontà?