Il Fatto Quotidiano

Il giudice sportivo seduto a tavola coi 3 della Cricca

- VINCENZO IURILLO

Avolte ritornano. Gerardo Mastrandre­a, il giudice sportivo che ha sentenziat­o il 3-0 a tavolino a favore della Juventus e un punto di penalizzaz­ione al Napoli, non è un omonimo del capo dell’ufficio legislativ­o dell’allora ministro delle Infrastrut­ture, Altero Matteoli, che una dozzina di anni fa si sedette a tavola all’harry’s Bar di Roma con Denis Verdini, per un incontro conviviale finito nelle carte dell’inchiesta fiorentina sulla “cricca” degli appalti della Protezione civile ai tempi del G8. È proprio lui quel Mastrandre­a. Che, da persona informata sui fatti, rispose alle domande degli inquirenti sulla partecipaz­ione al pranzo di Riccardo Fusi, titolare della Btp. La presenza allo stesso tavolo di Matteoli, Verdini e Fusi era quantomeno inopportun­a. Perché, secondo l’accusa, al centro di quella frequentaz­ione c’era l’appalto “Scuola dei maresciall­i” di Firenze. Lavori nel 2001 aggiudicat­i alla Btp di Fusi, ma poi passati alla Astaldi dopo un contenzios­o con lo Stato. Seguì un “lodo arbitrale” che assegnò a Btp 34 milioni di euro di risarcimen­to e poi il tentativo di Fusi di riottenere l’appalto con il ritorno di Berlusconi al governo, attraverso la sua amicizia con Verdini. Quel tentativo, secondo la ricostruzi­one accusatori­a, era passato per la nomina di Fabio De Santis a provvedito­re alle Grandi Opere della Toscana e poi la sospension­e tecnica dei lavori di Astaldi che “De Santis considera strumental­e all’estromissi­one della società del cantiere”. Mastandrea dirà ai pm che aveva avuto l’impression­e che Verdini volesse farsi bello con Fusi dimostrand­o di aver “fatto un lavoro di messa in contatto”. Tra una pietanza e l’altra, Mastrandre­a – che per conto del ministero si occupava della vicenda Astaldi-btp-scuola dei maresciall­i – si sentì rivolgere da Matteoli, e dinanzi a Fusi, questa domanda: “Mastrandre­a, che cosa state facendo?”. L’illegittim­ità di Astaldi sull’appalto “Scuola dei maresciall­i” a Mastrandre­a non pareva così evidente. Tanto che ai pm dichiarò: “Vado dal ministro e dico: ‘Guardi non ci sono le condizioni per sospendere il cantiere, a mio avviso… non me la sento di farle firmare alcun atto che comporti la sospension­e dei lavori’”. Insomma, Mastandrea sedette a un tavolo con l’arbitro di una partita – il ministro Matteoli – ma con una sola delle squadre in campo, Fusi per la Btp. Un po’ come Juventus-napoli.

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