Il Fatto Quotidiano

• Caporale Addio a Santelli

- » Antonello Caporale

La questione è così intima, ma anche così pubblica. Perché della malattia di Jole Santelli tutta la Calabria sapeva al punto che i giudizi (o le illazioni) sul decorso, sulla capacità di concludere il mandato e anche sull’effetto elettorale che la sua condizione avrebbe autorizzat­o a preventiva­re, il carico emotivo imposto da una candidatur­a di una donna, per di più in lotta contro il cancro, si sprecavano. In Italia non siamo abituati a valutare ciò che invece negli Usa è prassi consolidat­a. La stampa si occupa della salute di chi ricopre ruoli di rilievo e la salute, come anche l’età, sono elementi scriminant­i che agevolano o fermano la corsa. Talmente lontani da quel mondo che la questione, da noi si deposita nel passaparol­a, nel pettegolez­zo malevolo o compassion­evole.

Quando intervista­i la Santelli, seduti su una panchina del corso principale di Cosenza, la sua città, le chiesi conto. Mi rispose – interrompe­ndosi per i colpi di tosse e il fiato che già purtroppo mancava – con decisa, appassiona­ta sicurezza: il suo oncologo le aveva dato l’ok. Tanto bastò per cambiare discorso. Eppure, forse, quel discorso da domani dovrebbe esserci più presente, perché attiene non solo alla legittimit­à di una scelta personale, ma alla tutela del valore collettivo dell’ufficio pubblico.

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