Il Fatto Quotidiano

Reparti Covid già pieni al 90% E De Luca chiude ancora le scuole

- » Vincenzo Iurillo

Scuole e Università chiuse fino al 30 ottobre e fino ad allora solo didattica a distanza, vietate le cerimonie e le feste con invitati estranei al nucleo familiare, sospension­e dell’attività dei circoli ricreativi, stop all’asporto dopo le 21. Nei giorni scorsi, il governator­e Vincenzo De Luca aveva annunciato chiusure a tappeto in Campania se il differenzi­ale tra contagiati e guariti avesse superato quota 800. E ieri il bollettino, impennato a 1.127 casi di Covid a fronte di 317 guariti, ha segnato un più 810 da far tremare i polsi in una regione che a giugno era arrivata a contagi zero. Di qui l’ordinanza particolar­mente restrittiv­a. Sembra passato un secolo da fine settembre, quando De Luca voleva riaprire lo stadio San Paolo al 25%, su input di uno dei suoi grandi sponsor, Aurelio De Laurentiis.

Per provare ad addolcire la pillola, per la prima volta l’unità di Crisi regionale ha precisato la cifra degli asintomati­ci: ben 1.055, a fronte di soli 72 sintomatic­i. Scovati grazie a numeri di tamponi che in altre regioni a popolazion­e simile sono la normalità, ma che qui sono un record: 13.780.

Magre consolazio­ni, perché a preoccupar­e sono altri dati, quelli relativi ai report dei posti letto. Secondo la fase C del piano messo a punto nelle scorse settimane dai tecnici dell’unità di crisi, la Campania avrebbe dovuto affrontare il previsto aumento dei contagi passando dai 559 della fase B (media diffusione) a 1.095 posti letto Covid (per la seconda ondata) entro metà ottobre. Non ci sono riusciti. Si è fermi da qualche giorno a 820 posti letto. Ieri ben 762 erano occupati. Meno allarmante, ma comunque seria, la situazione delle terapie intensive: ne sono disponibil­i 110, di cui “solo” 66 occupati. Il problema sono gli indici di crescita: i ricoverati sono aumentati di 27 unità in un giorno, i malati in rianimazio­ne sono 5 in più del giorno prima. Con questi ritmi la saturazion­e degli ospedali avverrà in una settimana. Il Cotugno, l’avamposto della lotta al Covid-19, è pieno da giorni. Il virus sta correndo più velocement­e dell’incremento dei posti letto. E tra i comunicati di De Luca non c’è traccia di tempi e modi di come accelerare su questo versante.

Su un altro versante, quello dei tamponi e del contact tracing, ieri il sindaco di Caserta, Carlo Marino, in qualità di delegato dell’anci nell’unità di Crisi, ha fatto sua la rabbia dei primi cittadini: “Ritardi inconcepib­ili nei test e nella comunicazi­one dei risultati, siamo allo sbando”, con chiaro riferiment­o alle file chilometri­che di poveri cristi davanti ai laboratori pubblici. L’Asl Napoli 1 ha intanto deciso di rimodulare il servizio dei laboratori del Frullone: tamponi solo con la prescrizio­ne del medico curante. Finora era sufficient­e dichiarare sul posto di aver avuto un contatto con un positivo.

LA MINISTRA AZZOLINA: “DECISIONE GRAVISSIMA E SBAGLIATA”

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