Il Fatto Quotidiano

Addio Michele: ti ricorderem­o sempre

-

Ora che la notizia è pubblica, posso scrivere senza violare il desiderio di riservatez­za della famiglia. Michele è morto nel suo ventiquatt­resimo anno di vita, per una malattia che in poche settimane lo ha ucciso. L’immagine che ho di lui in questo momento è quella, risalente a qualche anno fa, di un bambino felice, biondo, bello, sorridente. Non lo frequentav­o, ma sapevo molto di lui. I suoi genitori, oltre che bravi medici, sono persone perbene, di un tipo raro. Sembrano frasi fatte, e spesso lo sono, ma in alcuni casi no, e questo è uno quelli. Sono persone su cui potrei giurare. Ho conosciuto Michele grazie all’amore da cui è sempre stato sommerso. Un amore come quello si avverte, potente e stordente, e lo avverte anche chi non è di casa ma solo conoscente o paziente. In pochi giorni un fato crudele ha spazzato via una giovane vita e sciupato un amore familiare non comune. Resta il ricordo, vivissimo. Ho voluto scriverne, ben sapendo che comunque non ci sono parole adeguate. Ma era giusto dire qualcosa. Quando ci si imbatte in un amore come questo, è sempre un dovere celebrarlo.

MAURO OTTONELLO

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy