Il Fatto Quotidiano

California, l’autodenunc­ia conviene solo a chi bara

- » Marco Scafati

Si sa che la California è molto attenta alla qualità dell’aria. Al punto da condurre, quasi da sola, una battaglia contro l’ amministra zione Trump, re adi aver praticamen­te cancellato i limiti alle emissioni nocive fissati in precedenza da Obama. Ma ora il potente California Air Resources Board, che dal 2015 (anno in cui scoppiò il dieselgate proprio negli Usa) ha via via inasprito le sanzioni contro chi bara su limiti e defeat device, ha adottato un’ iniziativa quantomeno singolare, spedendo una lettera ai costruttor­i in cui gli chiede sostanzial­mente di autodenunc­iarsi. Avete capito bene: il controllor­e chiede ai controllat­i di dichiarare se hanno installato sulle proprie vetture dispositiv­i o software in grado di alterare le emissioni. Alle nostre latitudini un fatto del genere farebbe sorridere, il concetto di lealtà è molto più vincolante nel mondo anglosasso­ne. Dalla parte della ragione, ovviamente, sono loro. Anche perché lavoluntar­ydis cl o sure, l’ auto dichiarazi­one di colpevolez­za, è accompagna­ta da un premio: l’esenzione dalle indagini e la riduzione di eventuali sanzioni per i colpevoli. Che nel caso di omertà, invece, verrebbero aumentate. Meccanismo semplice, che richiama il concetto di premio per i meritevoli e della punizione per chi trasgredis­ce. Applicabil­e nondimeno dove vi è certezza della pena. Non è un caso che proprio dagli Usa siano arrivate e mazzate economiche più dure per chi ha sbagliato: Volkswagen, Daimler e Fca, ad esempio, che ci hanno rimesso rispettiva­mente 25, 2,2 e 800 milioni di dollari.

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