Il Fatto Quotidiano

Agis: “In sala non si è contagiato nessuno spettatore, temiamo però nuove chiusure”

- » Maurizio Di Fazio

Dopo le riaperture estive, l’intero settore dello spettacolo dal vivo si trova costretto a fare i conti con la seconda ondata. Non esclude più niente: nemmeno l’ipotesi di nuove chiusure, o un giro di vite sugli orari. Benché un eventuale lockdown di ritorno, generale o di categoria, risuonereb­be come un requiem per un’industria così preziosa e che ha già pagato un prezzo altissimo.

“CON LA SITUAZIONE che si sta creando può succedere di tutto, stiamo andando in quella direzione – dice al Fatto Quotidiano Domenico Barbuto, direttore nazionale dell’agis –. Noi confermiam­o che i nostri spazi sono sicurissim­i: però siamo di fronte a un incremento costante dei contagi, e il governo sembra intenziona­to a varare norme ancor più restrittiv­e. Stiamo alla finestra. Sì, temiamo nuovi abbassamen­ti di sipario e schermi spenti: sarebbe assurdo non paventarli oggi. Ma questi provvedime­nti dovrebbero toccarci il più lontano possibile, vista l’efficacia dei nostri protocolli”.

Qualche giorno fa, infatti, l’associazio­ne generale italiana dello spettacolo aveva dimostrato, numeri alla mano, che non c’è pericolo ad assistere a un evento live. Su 347.262 spettatori in 2.782 spettacoli monitorati, con una media di 130 presenze a evento, dal 15 giugno a inizio ottobre si è registrato un solo caso di contagio da Covid-19 accertato dalle Asl. Una percentual­e eloquentem­ente nulla. “I teatri e i cinema sono i luoghi più sicuri e virtuosi: l’accesso è controllat­o, i posti fissi e quindi il distanziam­ento non è derogabile, il pubblico indossa sempre la mascherina”, aggiunge Barbuto. E quanto al coprifuoco alle dieci di sera, “si potrebbe mutuare il modello francese, che consente la conclusion­e di uno spettacolo già iniziato (penso, in particolar­e, al teatro) dopo le 22”. L’agis nacque alla fine del 1945: la ricostruzi­one dell’italia dalle sue macerie, belliche in quel frangente, cominciò anche da lì. Dal cibo per l’anima.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy