Il Fatto Quotidiano

“Rifondare M5S e regole, Conte può fare il capo”

INTERVISTA • Paola Taverna Il futuro del Movimento

- DE CAROLIS

Nel Movimento per cui le giornate sono lunghissim­e, cinque senatori appena cacciati annunciano una causa contro le espulsioni, altri neo esuli preparano un nuovo gruppo alla Camera, gli altri si chiedono cosa fare. Così Paola Taverna prova a guardare un po’ più in là: “Dobbiamo fermarci un attimo, per riflettere. E dobbiamo rifondare il M5S”. Nei giorni scorsi lei ha invocato “unità”, sostenendo che “tanti di quelli che hanno votato in dissenso sono parte fondamenta­le del

M5S”. Ma le espulsioni sono ugualmente arrivate. No i a b b i a m o delle regole, che vanno rispettate. I colleghi che hanno votato no hanno espresso un sentimento diffuso tra noi, ma finché le norme sono quelle, vanno osservate. Forse però ora è tempo di capire come evitare che certe situazioni si ripetano.

Cosa intende?

Voglio dire che è il momento di pensare a un nuovo modo di decidere e di stare assieme, per fare sì che non si debba arrivare a situazioni come quella attuale, con due anime contrappos­te.

Una situazione in cui sta finendo tutto a carte bollate... Sarebbe l’epilogo peggiore. Ma tutto questo conferma che bisogna lavorare a un nuovo perimetro, a una nuova cornice per il Movimento. E in questa ottica Giuseppe Conte può essere una figura fondamenta­le. Lui ha cambiato l’approccio del Movimento alla politica, facendo una sintesi tra la nostra forza innovatric­e e la sua capacità di stare al governo.

In che ruolo lo vedrebbe? Oggi lo scenario politico è totalmente mutato. Spero che Beppe Grillo e lui possano individuar­e il ruolo più giusto. Per me potrebbe anche essere un ottimo capo politico, da solo o affiancato da una segreteria. E su questo potrebbero esprimersi nuovamente gli iscritti.

Lei è disposta a candidarsi per l’orga no collegiale? Ora non mi sento di fare questa scelta. Dopodiché, ripeto, dobbiamo chiederci se determinat­e cose non vadano ripensate, compresa la funzione di una piattaform­a web che doveva avere un milione di iscritti e invece ne ha poco più di 100mila.

Lei invoca una riflession­e. Ma in autunno avete tenuto gli Stati generali.

Nel frattempo sono successe moltissime cose, e a mio avviso bisogna tenerne conto. Nell’attesa dovrete governare con Forza Italia, Lega e Iv. Come farete a mantenere la vostra identità?

La nostra non è una fiducia in bianco e questo non è certo il governo che volevamo. Ma stando dentro l’esecutivo possiamo difendere risultati e battaglie molto meglio che rimanendo fuori. Il ministero della Transizion­e ecologica è un giochino dialettico o una conquista? Il nuovo ministero è un risultato concreto, per cui Beppe Grillo si è speso in prima persona. Andrebbe riconosciu­to che ora in Italia e in Europa si discute dei temi di cui il Movimento parla da sempre, a cominciare dalla transizion­e ecologica.

Alessandro Di Battista ha cancellato l’iscrizione al M5S. Pesante, non crede? Mi dispiace molto, perché una voce fuori del coro è sempre un arricchime­nto. Lui pensava che fosse meglio restare fuori. Ma sono certa che ci saranno nuovi terreni di incontro con Alessandro. L’alleanza giallorosa va difesa?

A livello parlamenta­re il lavoro con Pd e LEU ha dato buoni risultati, grazie anche a Conte, che ha fatto da collante. E anche in prospettiv­a futura, lui sarebbe prezioso in questa veste.

Però molti dem hanno già “sp arato ” contro l’in te rgruppo parlamenta­re.

Mi dispiace, perché l’intergrupp­o dovrebbe servire proprio a difendere quell’esperienza. Diciamo che noi abbiamo i nostri problemi interni, e il Pd ha i suoi.

A Roma voi dovreste ricandidar­e Virginia Raggi, senza accordo con il Pd.

Virginia ha portato avanti le idee del Movimento tra enormi difficoltà. Ed è la nostra candidata.

‘‘

Questo non è il governo che volevamo. Ma dentro possiamo difendere le nostre battaglie

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FOTO LAPRESSE Vicepresid­ente del Senato Paola Taverna, romana, è al secondo mandato da parlamenta­re

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