Il Fatto Quotidiano

Pegaso, inchiesta su vertici ateneo I pm: “Corruzione”

- VIN.IUR.

Il blitz con il sequestro delle email dell’università telematica è avvenuto il 1 febbraio. E al Riesame chiamato a discutere il dissequest­ro, è emersa l’accusa: corruzione. C’è un’inchiesta a Napoli con questa ipotesi di reato a carico dei vertici di Unipegaso, il colosso delle università on line, l’unico ateneo digitale incluso tra i primi 20 del paese per numero di iscritti. Risultano indagati tra gli altri il presidente Danilo Iervolino, la collaborat­rice storica Mara Andria, il direttore scientific­o dell’ateneo Francesco Fimmanò, il direttore generale Elio Pariota, i consulenti Armando De Prisco e Biagio Del Prete. Nel mirino delle indagini della sezione reati pubblica amministra­zione della Procura di Napoli – pm Henry John Woodcock, procurator­e aggiunto Giuseppe Lucantonio – ci sarebbe il comma 721 della legge finanziari­a del 2020, che prevedeva esenzioni fiscali per università non statali. Gli indagati avrebbero trovato una sponda parlamenta­re alle loro presunte trame.

Nel 2019 Unipegaso è stato partecipat­o da Cvc Capital Partners, uno dei più prestigios­i tra i fondi d’investimen­to, ai quali l’ateneo presieduto da Iervolino ha ceduto il 50% di Multiversi­ty, la holding proprietar­ia delle università telematich­e Pegaso e Mercatorum. Iervolino ha mantenuto il restante 50% della società e i ruoli di presidente e amministra­tore delegato. Nell’ultimo anno, secondo un articolo apparso pochi giorni fa su Forbes, il giro d’affari è praticamen­te raddoppiat­o

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