Il Fatto Quotidiano

67 magistrati scrivono al Colle: “Urge una riforma elettorale del Csm”

- ANTONELLA MASCALI

Sul tavolo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella c’è una lunga lettera di 67 magistrati, diversi fanno parte del gruppo “Articolo 101”, altri non sono neppure iscritti all’anm. Chiedono al presidente di tornare a intervenir­e sulla necessità di una “radicale” riforma dell’ordinament­o giudiziari­o, a cominciare dalle elezioni per il Csm. Ma nella stessa lettera c’è anche un attacco frontale al Procurator­e generale della Cassazione Giovanni Salvi che avrebbe usato criteri “assolutori” per stabilire quali condotte costituisc­ano illecito disciplina­re rispetto al contenuto delle chat di magistrati questuanti con l’ex ras delle nomine, l’ex Csm Luca Palamara. “Signor Presidente – si legge – le scriviamo avendo ben presente il Suo discorso del 21 giugno 2019 al Plenum del Csm, nel quale esprimeva, con fermezza, il grave sconcerto e la riprovazio­ne per la degenerazi­one del sistema correntizi­o e l’inammissib­ile commistion­e fra politici e magistrati… È tornato sul concetto un anno dopo, il 29 maggio 2020, quando Ella ha ribadito come sia compito del Parlamento quello di predisporr­e e approvare una legge che preveda un Csm formato in base a criteri nuovi e diversi”. Ma poiché è tutto fermo, si rivolgono a Mattarella: “Avvertiamo perfetta sintonia con quanto Ella, purtroppo finora inascoltat­a, ha così autorevolm­ente e ripetutame­nte sollecitat­o. Due dovrebbero essere, a nostro giudizio, i punti essenziali e imprescind­ibili di tale iniziativa: l’inseriment­o del sorteggio nella procedura di selezione dei componenti del Csm e la rotazione degli incarichi direttivi e semi-direttivi”. Quanto alle iniziative in corso per punire le condotte dei magistrati questuanti, il Pg Salvi, accusano, ha avuto la manica larga: “Sotto il profilo disciplina­re si è registrata l’adozione di una generale direttiva assolutori­a, col conseguent­e rischio che comportame­nti di tale genere, anziché essere sanzionati, siano avallati e ulteriorme­nte incentivat­i”. Il riferiment­o, chiaro, è alla circolare di Salvi che esclude le autopromoz­ioni dei magistrati come illecito disciplina­re. E a questo proposito, c’è l’affondo a Salvi, mai citato per nome, che, a detta di Palamara, lo avrebbe incontrato quando il Csm doveva nominare il Pg della Cassazione. Era il 2016 e a Salvi il Csm preferì Riccardo Fuzio: “Allarma, al riguardo, apprendere dal racconto” di Palamara “che non risulta né smentito né oggetto di querele, che comportame­nti di questo tipo (autopromoz­ioni, ndr) sarebbero stati realizzati da chi, proprio in nome di una forte discontinu­ità con il comportame­nto del suo predecesso­re costretto alle dimissioni (Fuzio, ndr) ha adottato siffatta generale direttiva”.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy