Zona arancione e ascolti in calo, ma c’è la Pausini
Il cielo è bigio, il lago è piatto, un airone cinerino si è piazzato sul vertice di un platano appena cimato assumendo l’indolente postura che fa più pensare a un avvoltoio. Cos’altro? Ecco, sì, un filo di fumo completa la novembrina suggestione del panorama odierno. Devo fare qualcosa per dare una scossa a questa giornata che si preannuncia assai poco avventurosa. A parte uno shampoo, fatto ieri sera, non mi resta altro che uscire a fare due passi con una ben precisa intenzione: incontrarlo. Mi preparo ed esco mascherato, guantato, ben precise in testa le regole di zona, arancione, cui aggiungo quella di non accettare caramelle dagli sconosciuti. Se sono fortunato lo becco in piazza ma vado praticamente sul sicuro perché lui è un fanatico del festival di Sanremo e questa è la sua settimana di gloria. Così è, infatti. Lo vedo, mi metto sulla sua traiettoria, mi fermo e saluto. Non so a quanti ha già fatto quella domanda ma non aspetto altro che la faccia anche a me. “Hai visto Sanremo?”. Rispondo: “Certo, come no!”. L’interrogatorio è appena cominciato ma ho già pronta la risposta alla seconda domanda, quale tra le canzoni mi è piaciuta di più. “‘Bisogna saper perdere’, dei Rokes”, rispondo con sicurezza. Il suo viso si accartoccia, gli occhi si piegano a uno sguardo di sospetto. Lo anticipo, non lo sto prendendo in giro ma la sua domanda era generica e io ho risposto di conseguenza. Perché l’unico Sanremo che ho visto interamente, seduto in poltrona, davanti a un televisore in bianco e nero è stato quello del 1967 a cui quel complesso, che tanto mi affascinava in quegli anni, aveva preso parte in coppia con Lucio Dalla. Ricordo ancora il battere dei tacchi che accompagnava l’esibizione del gruppo. Lui non se ne può ricordare perché ancora non era nato. La spiegazione lo acquieta, sorride e mi manda a quel paese. Gli garantisco che lo farò, nel pieno rispetto delle regole: vale a dire che quel tal paese non coincida con il capoluogo di provincia e non disti più di trenta chilometri dal nostro luogo di residenza. Nonostante ciò il cielo continua a essere bigio, il lago piatto eccetera eccetera.