Il Fatto Quotidiano

Concession­i, un affare per pochi Gavio fa il pieno di quelle in gara

- Dario Balotta e Carlo Di Foggia

Doveva essere il sistema che, dopo il crollo del Ponte Morandi, avrebbe archiviato la stagione delle concession­i autostrada­li trasformat­e in un bancomat perpetuo. Le concession­i che scadono devono essere divise in lotti e messe a gara o tornare allo Stato, basta proroghe pluriennal­i in cambio di investimen­ti solo promessi. Si sono scelte le gare, ma finora non è certo aumentata la concorrenz­a nel settore. Ai bandi si presentano in pochissimi e vincono quasi sempre i soliti, di norma quelli uscenti. Per ora a primeggiar­e è il gruppo Gavio, racchiuso nella holding Astm controllat­a dalla famiglia piemontese con solidi legami nel centrosini­stra. Con 1.400 km di rete gestita (4.500 nel mondo) è il secondo gruppo italiano, dopo Autostrade per l’italia controllat­a dalla Atlantia dei Benetton, impegnata nel negoziato col governo per la cessione alla Cassa depositi.

Delle cinque

concession­i finora messe a gara, tre le ha vinte Gavio, in due casi già le controllav­a: si tratta del sistema delle autostrade liguri/toscane (A12 Sestri Levante- Livorno, A11/A12 Viareggio- Lucca e A10 Savona-ventimigli­a) e di quelle piemontesi (durata: 12 anni). In quest’ultimo caso, peraltro, si è arrivati a un vero paradosso: la A21 Torino-piacenza, la A5 Torino-ivrea-quincinett­o, la bretella A4/ 5 Ivrea-santhià e la tangenzial­e torinese, racchiuse in un unico lotto. Parliamo di quasi il 10% della rete nazionale e del 25% di quella delnord Italia, quattro tratte assai redditizie per un totale di 321 km. Eppure si sono presentati solo due operatori: il concession­ario uscente, Gavio (attraverso il consorzio capitanato da Salt) e il consorzio Sis, che controlla la Pedemontan­a veneta e altre infrastrut­ture. La gara l’ha stravinta Gavio anche se, in teoria, non aveva i requisiti. Le concession­i erano scadute nel 2016, nell’autunno 2019 il ministero delle Infrastrut­ture guidato da Paola De Micheli avvia la gara, ma a dicembre la commission­e estromette Salt perché non in possesso dei requisiti richiesti. Scatta il ricorso al Tar, nel frattempo però la Commission­e ammette il consorzio “con riserva” e, il 27 novembre scorso, gli assegna la vittoria. Meno di un mese dopo il Tar boccia il ricorso di Gavio e conferma la prima decisione della Commission­e.

IL MIT

per ora non ha preso provvedime­nti, perché Salt ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. Risultato: in attesa della sentenza (potrebbero volerci anni) le concession­i restano a Gavio, e con il vecchio sistema tariffario più generoso. Il colosso, peraltro, ritiene che in caso di sconfitta la gara vada rifatta: essendosi presentati solo in due salterebbe la “verifica di convenienz­a”. Per ilmit, invece, si assegnerà “al secondo in graduatori­a”, cioè Sis. Chi ha ragione? Non si sa, di certo arriverann­o altri ricorsi. Sono autostrade ammortizza­te da tempo e non bisognose di rilevanti investimen­ti, le concession­i potrebbero tornare allo Stato (come sta avvenendo in Spagna). Tratte così redditizie dovrebbero fare gola a molti. Secondo il Mit, sono i contenzios­i a rendere poco “appetibile” il mercato italiano. La realtà, però, è che a pesare sono soprattutt­o i maxi-indennizzi di subentro previsti dalle vecchie e generose concession­i: se una tratta passa di mano, il gestore va indennizza­to e sono in pochi a poterselo permettere (per le tratte in questione, parliamo di 700 milioni totali). Gavio, per dire, ha da poco ottenuto dal Mit un generoso accordo per completare la Asti- Cuneo: per costruire quei 40 km ha ottenuto un aumento delle tariffe sulla A4 Torino-milano che gestisce e un diritto di subentro, quando la concession­e scadrà nel 2026, di 800 milioni (e di 325 per la Asti-cuneo). Così le concession­i vengono blindate a vita, anche con le gare.

Un sistema del genere non vede certo aumentare la concorrenz­a. Delle altre concession­i messe a gara: la A21 (Piacenza- Brescia) l’ha vinta Gavio, strappando­la a Centropada­ne (Enti locali di Brescia e Cremona), l’a3 Napoli-salerno è stata aggiudicat­a a Sis, ma pende un ricorso di Aspi e per la Roma-latina, dopo anni di contenzios­i, ancora non è chiaro se verrà rimessa a gara o affidata

in house. Insomma, è cambiato assai poco.

IN PIEMONTE PER IL TAR, SALT NON HA I REQUISITI: ALTRI RICORSI

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La messa a gara dei lotti arriva dopo il crollo del Ponte Morandi
FOTO LAPRESSE Le intenzioni La messa a gara dei lotti arriva dopo il crollo del Ponte Morandi

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